La Nuova Sardegna

Il ristoratore ucciso a Londra, tre fermati

Luciano Onnis
Il ristoratore ucciso a Londra, tre fermati

Sarebbero due uomini e una donna gli assassini del giovane di Gonnosfanadiga trovato morto per strada da alcuni passanti

29 agosto 2015
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GONNOSFANADIGA. Ci sarebbero tre fermati, due uomini e una donna, per l’omicidio a Londra di Fabio Cabitza, il giovane ristoratore di Gonnosfanadiga (35 anni) ucciso a Londra in circostanze non ancora chiarite.

La notizia è filtrata attraverso la Farnesina, in stretto e permanente contatto con l’ambasciata italiana nella capitale inglese.

Non ci sono però, al momento, conferme ufficiali. Intanto nel paese del Medio Campidano ai piedi del compendio montano del Linas, si vivono ore d’attesa.

 

Il fratello della vittima, Roberto, è partito già ieri mattina per Londra subito dopo essere stato informato telefonicamente della tragedia da un amico residente anche lui nella metropoli d’oltre Manica. Il tempo di trovare conferma dell’accaduto e si è imbarcato per Roma e da qui per l’Inghilterra.

E’ in contatto continuo con il padre Antonio e la madre Rosa rimasti in paese, ma non è in grado di fornire precisi particolari sull’omicidio del fratello, anche perché gli investigatori di Scotland Yard poco o niente fanno sapere, se non che l’autopsia dovrebbe essere effettuata a inizio settimana prossima, dopo di che la salma sarà messa a disposizione della famiglia per il rimpatrio.

In un paese di poco più di settemila anime dove più o meno tutti si conoscono, la tragica notizia dell’omicidio di un giovane “figlio di Gonnosfanadiga” (così lo ha definito il sindaco Fausto Orrù) emigrato per motivi di lavoro, non poteva non avere l’effetto della deflagrazione di una bomba. Ieri mattina, appresa da tutti la tragedia londinese da quotidiani e telegiornali e quindi dal tam-tam di casa in casa, il delitto era sulla bocca di tutti. Dolore e dispiacere erano sentimenti generali.

Nel bar Collu, nella centrale via Porru Bonelli proprio di fronte al municipio, frequentato da Antonio Cabitza per il caffè quotidiano con gli amici, nessuno ha voglia di parlare. Ma gli sguardi attoniti e le mezze frasi, dicono già tutto. Il ricordo di Fabio è vivo in ognuno nonostante il giovane mancasse dal paese ormai da cinque anni, con pochi ritorni a casa per via dell’attività intrapresa a Londra che non gli permetteva di allontanarsi più di tanto. Valgono per tutti le parole del sindaco Fausto Orrù: “Siamo profondamente addolorati. Fabio era un ragazzo solare, disponibile e generoso con tutti. Come sono del resto i genitori e il fratello Roberto. Gente che si è fatta da sola, lavorando mattina e sera. Fabio non aveva seguito la strada del padre e del fratello nel settore della carpenteria, aveva fatto il gran passo dell’emigrazione per mettere a frutto la sua inclinazione per il settore imprenditoriale della ristorazione. So per certo che il suo ristorante-pizzeria “Goppà” (compare) era molto ben avviato ed era un punto di riferimento per i giovani emigrati gonnesi e sardi a Londra. Era fiero di proporre e vendere nel suo locale i prodotti alimentari tipici del nostro paese, come olio e insaccati”.

Tutti vorrebbero sapere cose è in realtà accaduto l’altra notte nell’appartamento di Fabio e come sia maturato il delitto. Il giovane è stato presumibilmente fatto volare giù per alcune decine di metri da una finestra (mancava poco alle tre) da ladri colti sul fatto al suo rientro a casa.

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