Il jazz nel segno di Morris
Sant’Anna Arresi si apre domani con un omaggio al musicista californiano
CAGLIARI. “Ai confini tra Sardegna e Jazz” compie, con l’edizione di quest’anno che prende il via domani, trent’anni di attività. Numerosi sono stati i musicisti che si sono confrontati con la tradizione sarda: Pat Metheny più volte ha condiviso il palco con artisti come Antonello Salis, Paolo Angeli e Enzo Favata. E Butch Morris, innovatore della scena free-jazz mondiale con la sua “Conduction”, è stato per tre anni consecutivi protagonista a Sant’Anna Arresi con il suo progetto che ha coinvolto non solo musicisti professionisti, ma anche musicisti provenienti da scuole civiche e conservatori. E proprio a Butch Morris quest’anno il festival ha rivolto il suo pensiero nel concepire la trentesima edizione. Ogni sera, prima dell'inizio dei concerti, una breve sessione d’ascolto a cura di Letizia Renzini e di Giuseppe Vigna avvicinerà il pubblico alla musica e allo spirito di Butch Morris, gettando un ponte sonoro tra il suo pensiero musicale vasto e originale e gli artisti invitati quest’anno a Sant'Anna.
Butch Morris ha coinvolto il festival e la sua gente in un rapporto umano e di produzione artistica che si è arricchito negli anni. «Tenteremo ogni sera – dicono gli organizzatori del festival, l’Associazione Punta Giara – di colmare il vuoto che ha lasciato, parlando di musica, ricordando l'uomo e il musicista, le sue tante e articolate esperienze, ripercorrendo storie, amicizie e sodalizi artistici.
I concerti si terranno tutti nella Piazza del nuraghe a partire dalle 21. Si comincia domani con “Set in Stone”, un solo del sassofonista Evan Parker. A seguire, il quartetto Nu Grid, con Vernon Reid e J.P. Bourelly alle chitarre, Graham Haynes alla tromba e DJ Logic ai piatti dj: un mix di jazz, punk, afro e disco.
Mercoledì 2 si comincia con “Parable #79 for Butch Morris”, un progetto originale del festival che vedrà Rob Mazurek protagonista di un solo alla tromba da non perdere. Subito dopo “Carved in the air”, concerto nel quale i mitici coniugi Keith Tippett (piano) e Julie Tippett (voce, percussioni) si esibiranno con tre musicisti italiani: Cristiano Calcagnile (batteria), Roberto Ottaviano (sassofono alto e soprano), Giovanni Maier (contrabbasso). A chiudere la serata, “Filu ‘e Ferru”, altro progetto originale, che vedrà sul palco un fantastico quintetto: Evan Parker (sassofono), Alexander Hawkins (piano), Peter Evans (tromba), John Edwards (basso) e Hamid Drake (percussioni).
La serata del 3 settembre sarà tutta dedicata a un grande omaggio del festival a Butch Morris. Sul palco salirà un super gruppo che avrà come special guest il contrabassista William Parker e che sarà composto da Evan Parker (sassofono), Alexander Hawkins (piano), Peter Evans (tromba), John Edwards (basso), Hamid Drake (percussioni), Paul Lytton (batteria), Barry Guy (contrabbasso), Walter Prati (computer), Giancarlo Schiaffini (trombone), Pat Thomas (piano/electronics), Caroline Kraabel (sassofono), Orphy Robinson (vibes), Sam Pluta (computer), Hannah Marshall (violoncello). Imperdibile.
Venerdì 4 concerto dell’Evan Parker Quartet, con Evan Parker (sassofono), Peter Evans (tromba), Paul Lytton (batteria), Barry Guy (contrabbasso). A seguire, la “Conduction n. 1” di Butch Morris eseguita dalla Nublu Orchestra diretta da Kenny Wollesen.
Sabato 5 sempre alle 21 in piazza del Nuraghe, ancora la Nublu Orchestra nella “Conduction n.2” di Morris. Prima però, alle 17 in piazza Aldo Moro, con ingresso gratuito la Bandakadabra Marching Band.
Altro appuntamento da non perdere è quello di domenica 6 con il concerto della Fire! Orchestra diretta da Mats Gustafsson, con sedici straordinari strumentisti, tra cui lo stesso Gustafsson (sassofono tenore), Johan Berthling (basso elettrico), Andreas Werlin (batteria), Mette Rasmussen (sassofono alto) e la vocalist Mariam Wallentin.