Arrestato, non ferma le minacce
Insulti su Facebook, revocati i domiciliari a un parruchiere
CAGLIARI. Era finito agli arresti domiciliari il 17 settembre con l'accusa di usura ed estorsione per aver prestato del denaro ad una barista cagliaritana, chiedendo poi un interesse del 50%, arrivando a minacciarla, facendo lasciare davanti al suo bar una testa di maiale mozzata.
Adesso per il parrucchiere di Quartu, Antonio Pedditzi, 47 anni, si sono aperte le porte del carcere di Uta per aver violato le prescrizioni previste dall'ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti e di Francesco Marcia.
In particolare il parrucchiere appena finito agli arresti domiciliari ha pubblicato sul suo profilo Facebook una frase minacciosa nei confronti della barista a cui aveva prestato denaro. Ma non solo. Il giorno dopo ha rilasciato un'intervista contravvenendo in questo modo al divieto di comunicare con persone diverse dai familiari conviventi.
Due violazioni che non sono passate inosservate alla Polizia.
Gli investigatori della Squadra mobile diretti da Luca Armeni hanno presentato al pubblico ministero un supplemento di indagine e per Pedditzi è scattato un nuovo provvedimento restrittivo, questa volta in carcere.
La barista aveva ricevuto il primo prestito nel febbraio 2014, in tutto ha chiesto 4mila euro, ne ha restituito 6mila ma sarebbe dovuta arrivare a 10mila. Pedditzi aveva anche postato di Facebook la foto della testa di maiale mozzata. Per quasi un anno la donna è stata minacciata e intimorita.