Parla Lisa, la sorella protettiva: «Orgogliosa di Giovanni»
La storia familiare dell'ortopedico sassarese felicemente recluso nella casa più spiata d'Italia:«Siamo persone semplici, è ingiusto un simile accanimento»
SASSARI. Il soprannome “Grande Sorella” sarà forse scontato, ma le si addice davvero. Lisa Angiolini al suo fratellino di trentaquattro anni che da giovedì scorso si trova felicemente recluso nella casa più spiata d’Italia, è attaccatissima. «Per Giovanni ho sempre avuto un senso di protezione quasi morboso», rivela ridacchiando.Insieme hanno valutato se fosse opportuno o no partecipare al reality di Canale 5 e da quando Dottor Sexy ha messo piede dentro gli studi romani del Gf lei non si è persa un istante del programma. Di più: in maniera quasi maniacale raccoglie gli articoli cartacei e online, controlla i post sui social network, rilascia interviste, è in continuo contatto con il resto della famiglia ("Praticamente sto con loro in conference call").
E, manco a dirlo, Lisa sguaina la spada quando sul web compare qualche messaggio velenoso sul conto del suo consanguineo di «rara bellezza», come lo ha definito in diretta la conduttrice dello show Alessia Marcuzzi. «Lo so che l’invidia è il prezzo da pagare per la celebrità – tuona –, però accanto a migliaia di complimenti mi capita di leggere anche certe cattiverie assurde. Per questo mi piacerebbe che tutti sapessero chi è realmente mio fratello e conoscessero la storia dei miei genitori. Così magari qualcuno potrebbe scoprire che siamo persone semplici, perbene, senza grilli per la testa, e che un simile accanimento è inspiegabile».
Ma allora chi è esattamente Giovanni Angiolini? In quale ambiente è cresciuto l’ortopedico che fa impazzire le donne? «È il tipo che si emoziona davanti a un film – racconta Lisa – , che quando ti abbraccia all’aeroporto nasconde le lacrime con gli occhiali da sole, è il ragazzo della porta accanto che ti passa spontanemente lo zucchero quando lo hai finito. Ma se è possibile vorrei partire da mio padre Mauro, elettrotecnico specializzato, e da mia mamma Caterina, segretaria - continua –, perché sono meravigliosi ed è grazie a loro se siamo venuti su così, con valori solidi: hanno dedicato tutta la vita ai figli (tra Stefania, la più grande, e Paolo, il più piccolo, ci sono vent’anni di differenza – ndr) creando intorno a noi un ambiente sano e protetto. Quando ci sono problemi noi ci sediamo tutti intorno a un tavolo e insieme troviamo la soluzione, mia madre non fa che ripeterci che con l’amore si scalano le montagne».
E Giovanni? «Ora ci arrivo. Ho fatto questa lunga premessa per dire che mio fratello è cresciuto in un ambiente sano che lo ha fortificato. È uno che ha sempre cercato di dare il massimo per dimostrare a suo padre, orfano molto presto e con ben sette fratelli, che anche lui aveva la sua stessa forza di volontà».
Poi c’è la passione per la medicina. «Credo che gliela abbia trasmessa mio zio Mario, ginecologo. Giovanni ha studiato come un pazzo laureandosi con il massimo dei voti e senza mai gravare sulla famiglia: ha sempre fatto mille lavori per mantenersi agli studi. (a.m.)
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