Tessili, ecco gli ammortizzatori
Parte la Flexicurity: corsi di sei mesi retribuiti per il reinserimento occupazionale
NUORO. Per i lavoratori tessili della provincia di Nuoro usciti dalla mobilità in deroga si apre il fronte della Flexicurity. Su proposta dell’assessore al lavoro, Virginia Mura, la Giunta regionale ha deliberato di allargare questa misura agli ex tessili del Nuorese che hanno perso gli ammortizzatori sociali. La Flexicurity prevede l’attivazione di tirocini di reinserimento di sei mesi, con un orario di 30 ore settimanali a fronte del quale viene garantito un voucher mensile lordo di 600 euro per un totale di 3600 euro. Al termine del tirocinio non viene garantita l’assunzione, ma sono previsti incentivi con l’erogazione di un bonus occupazionale alle imprese che assumeranno chi lo ha frequentato. La delibera regionale interessa i lavoratori indicati nell’accordo firmato il 7 agosto dai sindacati e dalla Presidenza della Regione. I lavoratori interessati dovranno dichiarare al Csl del luogo di residenza lo status di ex tessili usciti dalla mobilità. «È un nuovo passo nell’attuazione di quanto sottoscritto – ha dichiarato l’assessore Mura –. Dispiace che chi ha firmato l’accordo lo stia già disconoscendo prima che il comitato di monitoraggio ne abbia verificato l’efficacia. Sono molto preoccupata per i lavoratori ai quali vengono veicolate delle notizie non rispondenti al reale che possono alimentare false speranze, e che non vengono invece informati correttamente sulle misure che riguardano le loro posizioni e possono assicurare loro un futuro nel mercato del lavoro».
I lavoratori tessili del Nuorese che allo stato delle cose potrebbero essere interessati alla misura Flexicurity sono 414, ma altrettanti usciranno dalla mobilità ordinaria il 31 dicembre. Praticamente sono tutti gli ex Legler di Macomer, Ottana e Siniscola e gli ex dipendenti del calzificio Queen di Macomer. Per venerdì 2 ottobre, intanto, è stato convocato a Cagliari, nella sede della Presidenza della Regione, il comitato di monitoraggio per verificare lo stato di realizzazione delle misure contenute nell’accordo del 7 agosto e i rispetto degli impegni assunti dalle parti. Accordo del quale i lavoratori non hanno ancora beneficiato. I 412 tessili usciti dagli ammortizzatori sociali dal primo di gennaio del 2015 (qualcuno anche da prima) non percepiscono alcun reddito. Le loro famiglie versano in gravi condizioni economiche. Anche per questo sono state convocate le assemblee (la prima oggi a Siniscola) durante le quali si deciderà se riprendere con le manifestazioni di protesta. «Con l’accordo firmato lo scorso 7 agosto – ha detto il capo di gabinetto della Presidenza della Regione, Flippo Spanu, – si è stabilito come metodo di confronto il ricorso al Comitato di monitoraggio, di cui fanno parte anche i sindacati. Questa è la sede più idonea per lavorare insieme, verificare l’applicazione degli accordi e ricercare l’ottimale risoluzione di problemi complessi come quelli rappresentati dalle situazioni di questi lavoratori».