La Nuova Sardegna

Al Qaeda, processo per la cellula

Al Qaeda, processo per la cellula

Giudizio immediato il 17 dicembre a Sassari per gli 11 pakistani arrestati a Olbia

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CAGLIARI. Saranno processati con giudizio immediato gli 11 cittadini pakistani arrestati lo scorso aprile ad Olbia e in diverse parti d'Italia, accusati di aver costituito una cellula di Al Qaeda. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cagliari, Ermengarda Ferrarese, ha accolto la richiesta presentata dal pubblico ministero Danilo Tronci. Il sostituto procuratore aveva sollecitato la richiesta di mandare direttamente a giudizio gli indagati senza passare per l'udienza preliminare. Il cosiddetto giudizio immediato, possibile quando l'accusa ritiene di avere l'evidenza della prova. E ieri il Gip ha accolto la richiesta, fissando l'udienza al 17 dicembre davanti alla Corte d'Assise di Sassari. L’accusa, per tutti, è associazione a delinquere, strage, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sequestro di persona, attentati, omicidi. Gli imputati sono Siddique Muhammad, 37 anni e Imitias e Sultan Wali Khan, 40 e 39, (pakistani, ritenuti i capi della rete criminale europea), Niaz Mir, 41 anni, Yahya Khan Ridi, 37 anni (l’unico afghano), Haq Zaher Ul, 52, l’imam di Brescia e Bergamo Hafiz Muhammad Sulkifal, 43, Zubair Shah, 39, Sher Ghani, 57, Ali Zubair 46e Siyar Khan, 36. Secondo la Dda di Cagliari, la cellula con base operativa a Olbia avrebbe pianificato attentati tra il 2008 e il 2010 in Pakistan. Ma nel mirino, secondo la ricostruzione, erano finiti probabilmente anche il Papa (nel 2010) e il segretario di Stato americano Hillary Clinton.

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