La Nuova Sardegna

Trident Juncture, arrivano i russi Il Comipa resta fuori

di Silvia Sanna
Trident Juncture, arrivano i russi Il Comipa resta fuori

A Capo Teulada un team di specialisti inviati da Mosca Oggi la visita dei senatori Lai (Pd), Uras (Sel) e Floris (FI)

27 ottobre 2015
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SASSARI. Ieri i russi, oggi i parlamentari. Nei poligoni militari è tempo di visite. Tutti a guardare i giochi di guerra, la più grande esercitazione Nato organizzata dalla caduta del muro di Berlino. C’è Trident Juncture, 36mila uomini in campo, 500 solo in Sardegna, missili, carri, razzi, elicotteri. Ieri a sbirciare che cosa accade nel poligono di Capo Teulada sono stati specialisti russi, un team che sino a giovedì controllerà la zona di addestramento: una stranezza, considerato che la gigantesca esercitazione nasce dalla volontà della Nato di dare un segnale alla Russia e al suo desiderio di riaffermarsi come potenza militare mondiale.

I politici. Oggi e domani saranno invece tre parlamentari a vedere con i propri quello che accade. I senatori Silvio Lai (Pd) Luciano Uras (Sel) e Emilio Floris (Forza Italia) parteciperanno come spettatori per capire quale è l’impatto di Trident, esercitazione che sta suscitando molta preoccupazione, con i comitati anti militaristi che hanno già organizzato una serie di manifestazioni di protesta.

Gli esclusi. C’è chi al poligono può entrare e chi no. Via libera ai russi e ai tre parlamentari, che non hanno avuto problemi ad ottenere, in qualità di rappresentanti del popolo, l’autorizzazione. Storia più complicata invece per i componenti del Comipa, il Comitato paritetico sulle servitù militari. Sinora la richiesta di poter assistere alle esercitazioni – Trident ma non solo – presentata dai componenti civili, è caduta nel nulla. La risposta arrivata è abbastanza fumosa: “Si sta preparando il calendario”. E intanto i tempi si allungano. Su questa come su molte altre richieste presentate dal Comitato.

Basta servitù. L’ultimo no del Comipa a una richiesta del Ministero della Difesa è di pochi giorni fa. Cinque rappresentanti su 7 della parte civile si sono opposti al rinnovo della servitù a Tuvoi, comune di Siliqua. Qui un’area di circa 200 ettari negli ultimi cinque anni è stata occupata da un deposito di munizioni e non ha mai ospitato attività vera e propria. La contrapposizione. Il no del Comipa (sul rinnovo delle servitù è necessario parere unanime) era quasi scontato dopo quanto accaduto il 9 luglio e dopo le mancate risposte della Difesa. Il 9 luglio il Comitato bocciò il piano di esercitazioni programmate per il secondo semestre del 2015. Nell’attività era naturalmente compresa Trident Juncture. Il Comipa nell’occasione aveva chiesto risposte chiare sulle bonifiche, sul mancato arrivo degli indennizzi (venti milioni dovuti per gli ultimi cinque anni ai Comuni gravati dalle aree militari) e su Guardia del Moro, la servitù sull’isola di Santo Stefano rinnovata nonostante il no del Comitato e senza il rispetto della procedura, che prevede la convocazione del presidente della Regione davanti alla presidenza del Consiglio. Invece Pigliaru non è stato mai chiamato a Roma. Ora il ministero sembra fare melina anche di fronte alla richiesta di assistere alle esercitazioni. Porte aperte ai russi e ai parlamentari. Chiuse per il Comipa.

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