La Nuova Sardegna

Il viaggio di Chirù dal libro al web

di Costantino Cossu
Michela Murgia
Michela Murgia

L’adolescente del nuovo romanzo di Michela Murgia ha un profilo Facebook

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SASSARI. Si può far vivere il personaggio di un romanzo come fosse una persona vera? La risposta è sì. Nel passato l’evento miracoloso accadeva quando Anna Karenina anche dopo che si erano chiuse le pagine del libro continuava a vivere nella mente dei lettori come una donna in carne e ossa, con la quale intrecciare un dialogo tutto personale. Accadeva con la protagonista del capolavoro di Lev Tolstoj e con tutti gli eroi e le eroine dei grandi testi della letteratura mondiale. Oggi la cosa è diventata più rara. La funzione sociale della letteratura è cambiata. Meglio sarebbe dire diminuita. Le cause sono diverse e complicate. L’effetto è che di narratori come Tolstoj e di personaggi come Anna Karenina in giro se ne vedono pochi. E però un po’ resta la nostalgia dei tempi d’oro del «grande romanzo». Come lenire il dolore del ritorno?

Un modo lo propone Michela Murgia. Ed è un modo tutto tecnologico, in linea con i tempi nuovi. Il prossimo 10 novembre uscirà, pubblicato da Einaudi, il nuovo romanzo dell’autrice di «Accabadora». Il titolo sarà «Chirù», che è il nome del protagonista diciottenne del racconto. Ebbene, Chirù da qualche settimana ha un suo profilo Facebook, tenuto, ovviamente, dalla sua creatrice, Michela Murgia, e circa seimila persone si collegano quotidianamente per sapere che cosa il ragazzo sta facendo, per parlare con lui, per cliccare «mi piace» sui suoi post. Come si vede, l’antico schema è rovesciato: il personaggio diventa una persona con cui dialogare non dopo che il libro è stato letto, a pagine ormai chiuse, ma prima ancora che il romanzo sia stato pubblicato.

«Il profilo di Chirù – ha detto la Michela Murgia per spiegare il suo esperimento – racconta vicende normali e un po’ malinconiche di quello che ha tutta l'aria di essere un adolescente come tanti. Ragazze che non rispondono ai messaggi, una città bellissima in cui si sente soffocare, amici e birre, il mare, la musica: la vita di Chirù è identica a quella di molti adolescenti che forse ci piace ritrovare nei libri, ma che nella vita reale ci camminano accanto come sconosciuti alieni. Sto agendo in tempo reale, come in un gioco di ruolo. E mi sto divertendo moltissimo».

Potrebbe sembrare solo un prequel, ma è qualcosa di diverso. Un sintomo. Prima la letteratura produceva «esistenza», «vere presenze» per dirla con George Steiner, oggi non può più farlo. Ci prova Facebook. Lenita la nostalgia di Anna Karenina? Ahimè, no.

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