Università, solo 6 professori under 40 in Italia: uno è a Sassari
Simone Pajno ha una cattedra di diritto Costituzionale. «L’età media alta negli atenei? È lo specchio della società»
SASSARI. Una fatica immensa per non farsi intrappolare, per evitare di invecchiare prima di riuscire a conquistare una cattedra. Il ritratto che emerge scorrendo le cifre della Banca dati del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (dati del 2014) è davvero disarmante: su 13.263 professori ordinari, i titolari di cattedra in atenei statali con meno di 40 anni sono appena sei. Uno di questi insegna in Sardegna, a Sassari: Simone Pajno, classe 1976, è un isolano due volte, nel senso che è un siciliano innamorato della Sardegna.
L’inchiesta del settimanale l’Espresso lo indica tra «i magnifici sei» che ce l’hanno fatta in una giungla dove tutto si blocca in una palude fatta di turn over bloccati e risorse scarse, tanto che l’Italia conquista il primato di schierare in cattedra i professori più vecchi d’Europa.
Sono tutti maschi i sei ordinari under 40 e, oltre a Pajno che insegna a Sassari, operano a Palermo, Napoli, Messina e Bologna, quasi esclusivamente si occupano di discipline economico-giuridiche.
Ordinario di Diritto Costituzionale, professore associato da quando di anni ne aveva appena 28, Simone Pajno - considerato uno dei talenti più interessanti (tanto che da un mese e mezzo viaggia in continuazione da Sassari a Roma per un incarico ministeriale) si definisce solo «più fortunato di altri».
«A Sassari mi trovo bene – racconta – sono molto contento perché sono arrivato in una Università dove il Diritto Costituzionale si studia nel modo giusto. Sono cresciuto tantissimo, grazie al confronto con colleghi di primissimo livello».
Non è uno che se la tira, il professor Pajno. Anzi, la notorietà improvvisa creata dall’indagine che l’ha scovato tra i giovani docenti in campo nazionale, l’ha quasi infastidito.
Per questo cerca di non parlare di sè, ma del percorso e dei luoghi. «Sassari è una Università aperta – dice ancora – dove ho potuto interagire con importanti studiosi e dove lo scambio continuo favorisce la crescita, senza vincoli di tradizione accademica».
E della situazione generale, di quei soli 6 docenti under 40 su oltre 13mila, riconosce che «purtroppo è lo specchio di ciò che accade nel resto della società. E credo che sia un danno per il Paese, perché col tempo perdiamo intelligenze che lasciano l’università oppure si trasferiscono all’estero».
Simone Pajno guarda quel dato, le poche unità su migliaia, e riconosce «che è notevole». Però vorrebbe vederlo raffrontato con una situazione di dieci anni fa «quando non c’era il blocco dei concorsi e del turn over, quando non c’erano i rallentamenti attuali». Da Sassari, il docente di Diritto Costituzionale che ha un curriculum lungo una trentina di pagine, con decine di pubblicazioni, guarda il panorama nazionale con curiosità.
«Sto molto bene in Sardegna, ho preso casa nel centro storico di Sassari – racconta – la mia compagna è del Nuorese. Vivo la città come un arricchimento, e dico che sono stato accolto molto bene. Forse perché anche chi viene da fuori porta qualcosa di suo». Juventino doc, segue la Torres («ricordo anche quando batteva il Palermo in serie C») e la Dinamo, pratica la boxe. «Ogni tanto mi assento – dice Simone Pajno – specie quando devo andare fuori. Ma è uno sport intenso. Frequento la palestra del maestro Domenico Mura, a Predda Niedda. Tanti ragazzi che cercano una occasione di crescita».
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