La Nuova Sardegna

Fra 50 anni sarà una terra tropicale

di Alessandro Pirina

Gutierrez: caldo e forti piogge in aumento, bisogna adattarsi a questi fenomeni

07 novembre 2015
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SASSARI. La Sardegna tropicale non è più l’eccezione, ma la regola. Ondate di calore lunghe e improvvise, precipitazioni intense e concentrate sono ormai una costante del clima isolano. E le previsioni sono destinate solo a peggiorare. Tutti gli studi e le ricerche portano nella stessa direzione: nei prossimi 50 anni le temperature tenderanno a salire sempre più e agli eventi insoliti bisognerà farci l’abitudine. Una tropicalizzazione da cui bisogna correre ai ripari attraverso politiche di mitigazione del pericolo e adattamento ai cambiamenti climatici.

Fenomeni insoliti. «Da decenni assistiamo a un mutamento delle condizioni climatiche – spiega Luciano Gutierrez, direttore del Nucleo di ricerca sulla desertificazione dell’università di Sassari –, ma negli ultimi tempi fenomeni come l’innalzamento delle temperature o l’aumento delle precipitazioni si verificano con molta più frequenza. Il bagno a novembre lo si è sempre fatto, ma oggi questi periodi caldi durano molto di più e creano problemi, a cui è necessario trovare una soluzione». In alcuni casi è impossibile riuscire a impedire che l’evento atmosferico arrechi danni. Gutierrez cita l’esempio dell’alluvione del 18 novembre 2013. «A Olbia caddero in poche ore 400 millimetri di pioggia. Un fenomeno difficile da arginare. Ma questo non impedisce di attuare politiche per evitare che simili eventi abbiano un impatto così negativo».

Gli studi. Il Nucleo di ricerca diretto da Gutierrez è, infatti, impegnato proprio a studiare le ricetta per limitare i danni provati dai cambiamenti climatici. «Per desertificazione non si fa riferimento ai deserti, ma si intende un processo di degrado del suolo – spiega il docente universitario –. Noi lavoriamo per trovarelle soluzioni al depauperamento delle superfici attraverso politiche di mitigazione e adattamento».

Politiche di mitigazione. Tra le prime c’è anche la forestazione. Un sistema che riesce a ridurre lo sfaldamento della terra dopo quelle violente precipitazioni che devastano tutto. Fenomeni che purtroppo la Sardegna incontra sempre più frequentemente. «Una politica di mitigazione è legata proprio alla forestazione. Proprio questa estate abbiamo siglato un accordo di cooperazione con il Perù per verificare questa soluzione. Il bambù, infatti, è una pianta particolare che non solo assorbe tanta anidride carbonica, ma dà anche reditto. Potrebbe essere un’ottima ricetta».

Politiche di adattamento. Al clima impazzito, però, in qualche modo però occorrerà anche adattarsi. Studiare modalità per non farsi cogliere impreparati dal caldo torrido o dalle piogge violente. «C’è chi già lo sta facendo – conclude Gutierrez –. Uno dei settori più colpiti dalle ondate di calore sono gli allevamenti. Ebbene, ad Arborea in alcune stalle sono già stati piazzati impianti di refrigerazione. Perché se c’è troppo caldo le mucche producono meno latte».

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