La Nuova Sardegna

perizia su teulada: parla l’associazione sardegna no scorie

«La salute non è a rischio? Vogliamo vedere i dati»

«La salute non è a rischio? Vogliamo vedere i dati»

CAGLIARI. Il consulente della Procura di Cagliari Annibale Biggeri, epidemiologo di fama internazionale, ha messo nero su bianco i dati che riguardano la salute nell’area di Teulada e ha concluso: l’a...

13 novembre 2015
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CAGLIARI. Il consulente della Procura di Cagliari Annibale Biggeri, epidemiologo di fama internazionale, ha messo nero su bianco i dati che riguardano la salute nell’area di Teulada e ha concluso: l’attività militare non ha avuto finora alcuna incidenza sulle malattie degli abitanti. Come dire che attorno alla base Nato si muore di tumori esattamente come in qualsiasi altra località della Sardegna. Ma l’autorevolezza del ricercatore e la terzietà del committente non sono bastati a sconfiggere lo scetticismo dei rappresentanti di “Sardegna no scorie”, che si battono da anni contro la presenza militare nell’isola. La reazione immediata è infatti di preoccupazione e di prudenza: «È un bene che siano stati resi noti i risultati della consulenza Biggeri – avverte Angelo Cremone – anche perché grazie a queste anticipazioni il dibattito sulle basi militari resterà vivo a lungo. Con il massimo rispetto per lo scienziato e per la Procura noi preferiamo comunque rinviare qualsiasi valutazione al momento in cui questi dati saranno messi a disposizione di tutti, perché vogliamo essere certi che i numeri non siano stati trattati o diluiti in modo improprio. L’esperienza di decenni ci ha insegnato che quando c’è di mezzo lo Stato ogni sospetto è legittimo». Cremone è leader dell’associazione “Sardegna Pulita”, che ha preso parte alla manifestazione del 3 novembre a Teulada. Un’occasione in cui il rischio legato all’intensa attività militare nell’area costiera, tra bombe e proiettili d’artiglieria, è stato denunciato con forza. Inevitabile che la notizia filtrata dalla Procura - zero rischi, situazione ambientale nella norma - abbia spiazzato i pacifisti, che vedono nella base Nato di Teulada un nemico della salute pubblica. Continua Cremone: «Sembra che sia stata scoperta una nuova e sorprendente verità, anni e anni di bombardamenti e di guerre, fino alla Trident Juncture di pochi giorni fa, hanno prodotto solo aria fresca, igiene ambientale, nulla che esuli dallo stato naturale dei luoghi e dell’atmosfera. Sarebbe bello, ne saremmo felici. Ma sono troppe le mezze verità incassate nel corso degli anni perché il lavoro dell’ottimo Biggeri possa renderci tranquilli. Continuiamo a pensare che quelle bombe abbiano provocato disastri che si vogliono nascondere, per questo aspettiamo di vedere i dati e di capire sino in fondo». Un accenno anche alla situazione nell’area di Sarroch, per la quale il lavoro dei consulenti della Procura non è concluso. I dati sarebbero uguali a quelli di Teulada: «Non vedo come sia possibile – insiste Cremone – la Saras sta inquinando, lo dicono altre relazioni scientifiche di pari autorevolezza. Vedremo i dati, ma quelli già disponibili ci sembrano piuttosto chiari».

Sulla stessa linea Marco Mameli, altro leader storico della protesta anti-basi: «Vorrei dire al sindacato di polizia Siulp che nessuno di noi ce l’ha con la polizia di Stato e con le altre forze dell’ordine. Allo stesso tempo vorrei ribadire che i ragazzi denunciati perché il 3 novembre sono entrati nel poligono non sono delinquenti, avevano il viso scoperto, erano disarmati. Non erano che i portatori di una protesta democratica. Dentro la democrazia non c’è la violenza, questo dev’essere chiaro a tutti. Compresi quelli che talvolta eccedono nei toni e negli atteggiamenti della protesta». (m.l)

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