La Nuova Sardegna

«Lo Stato ci ha abbandonato»

di Simonetta Selloni

Lo sfogo dei sindaci di Uras e Terralba, centri messi in ginocchio dal nubifragio

18 novembre 2015
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URAS. Resistere, resistere, resistere. Due anni dopo Cleopatra, Uras e Terralba, le comunità dell’Oristanese più colpite dall’alluvione del 18 novembre 2013 fanno i conti con le promesse mancate per la ricostruzione.

Terralba. «Avevamo quantificato in circa due milioni e 30mila euro i danni subiti dal patrimonio pubblico, poco meno per le attività commerciali e agropastorali. I privati avevano compilato le schedine denunciando danni per un milione di euro. Di tutto questo, per il patrimonio pubblico abbiamo avuto 300mila euro dalla Regione attraverso la Protezione civile, che abbiamo utilizzato per strade, fognature, arterie di campagna. Per i danni alle abitazioni e alle attività, dobbiamo ringraziare associazioni, alcune banche, ad esempio la Banca di Credito cooperativo di Arborea, la Banca di Sassari, l’Unicredit; privati cittadini. Dallo Stato, nulla», sottolinea Pietro Paolo Piras, sindaco di Terralba. Le famose schedine non promettevano vincite: erano il riepilogo, attraverso perizie qualificate, dei danni subiti dalle case. La certificazione dei disastri lasciati da Cleopatra. Lasciati in eredità per i posteri, verrebbe da dire: perché quelle schedine per ora non sono servite a nulla. Piras: «Abbiamo avuto circa 150mila euro di donazioni, abbiamo distribuito questi fondi. Sappiamo che la Caritas ha dato importanti contributi. Ma chi è tornato a casa, lo ha fatto riparandola a spese proprie».

Uras. Qualche chilometro di distanza, stessa latitudine di disastri. Con in più la tragedia della morte di Vannina Figus, l’anziana uccisa dal ciclone Cleopatra. Il marito, Piero Pia, l’aveva seguita due mesi dopo. Il sindaco di Uras Gerardo Casciu di tanto in tanto reitera le richieste per i risarcimento. Attraverso le schedine i danni alle abitazioni erano stati quantificati in 2 milioni di euro, altrettanti per le attività produttive: 65 hanno chiesto rimborsi. Stessa cifra per i danni strutturali subìti dal Comune. Ma dal pubblico non è arrivato nulla. «Dobbiamo solo ringraziare i privati e le associazioni. E pensare che in cassa abbiamo due milioni di euro bloccati dal patto di stabilità». Gran parte delle strade di campagna di Uras, cancellate da Cleopatra, sono ancora impraticabili. Agricoltura in ginocchio: Cleopatra arrivò dopo lingua blu, Uras era stato il comune più colpito nell’isola, con oltre 400mila euro di danni.

La prospettiva. Dopo due anni, all’Unione dei Comuni del Terralbese sono stati assegnai i fondi per la mitigazione del rischio idrogeologico. «La Regione si è attivata e si sta adoperando per le opere da realizzare. Ma alcune hanno necessità di calcoli per la valutazione delle conseguenze idrogeologiche, e a questo sta lavorando il Distretto idrografico e l’Università di Cagliari», sottolinea Piras. «Saranno fatti degli stralci per avviare le opere immediatamente realizzabili, i lavori dovrebbero iniziare prima dell’estate prossima», conclude Casciu. Con una postilla: «Guardi che noi, io, non mi arrendo».

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