La Nuova Sardegna

Obama vicino alla Turchia «Ha il diritto a difendersi» Patto con Parigi contro l’Is

di Andrea Visconti

Vertice a Washington per coordinare le operazioni in Siria e Iraq: li annienteremo Il presidente americano: unità irrinunciabile, ma l’Europa «deve fare di più»

25 novembre 2015
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NEW YORK. «La Turchia ha diritto di difendere il suo spazio aereo». Così ieri Barack Obama durante l’incontro con il presidente Francois Hollande alla Casa Bianca. Inevitabile che nel vertice Stati Uniti-Francia, fissato per discutere come espandere e coordinare la coalizione per sconfiggere l’Is, si inserisse la vicenda dell’abbattimento del caccia russo da parte dell’esercito turco. Quasi totale l’identità di vedute tra i due leader. Tranne sul ruolo che debba avere la Russia nelle operazioni anti-terrorismo, su cui Obama non ha nascosto i suoi dubbi. Nessuna perplessità invece da parte del presidente americano nel rinsaldare quel patto necessario con la Francia «per distruggere l’Is insieme».

«Noi americani siamo al fianco dei nostri amici sia nei momenti buoni che in quelli difficili», ha affermato il capo della Casa Bianca precisando che Washington sarà solidale con Parigi contro chi ha condotto l’attacco del 13 novembre. I distinguo tra i due leader riguardano invece il ruolo della Russia. Mentre Hollande propone una coalizione anti-jihad che comprenda anche Putin, Obama non si è sbilanciato. «Il mondo intero è impegnato contro l’Is» ha detto il leader francese aggiungendo che la sua speranza è di convincere Putin a cooperare, quando lo incontrerà venerdì. Perplesso il presidente Usa.

«La Russia è benvenuta nella coalizione. Non abbiamo mai avuto preclusioni nei confronti di Mosca», ha minimizzato Obama «ma siamo una coalizione di 65 Paesi che già prima dell’attacco su Parigi è impegnata a respingere l’avanzata dello Stato islamico. Mentre la Russia con l’Iran, fa parte di una coalizione composta da due Paesi che appoggiano il presidente siriano Assad».

«La Siria è a pezzi e lo sfascio è iniziato quando Assad ha iniziato a trucidare la sua gente», ha ricordato Obama insistendo che, per assicurare che una transizione regga, è necessario che ci sia una nuova Costituzione in Siria. «Sarà difficile riportare insieme le varie fazioni», ha ammesso «ma non è impossibile».

A complicare il ruolo di Mosca nella guerra all’Is c’è ora l’abbattimento dell’aereo russo. Obama ha invitato Turchia e Russia a mantenere aperte le comunicazioni e non lasciare che si arrivi a un’escalation delle tensioni.

Obama e Hollande non hanno comunque annunciato alcuna nuova strategia per sconfiggere l’Is. La Francia ha ribadito di non avere alcuna intenzione di mandare truppe di terra in Siria, mentre gli Usa insistono che i bombardamenti americani da soli non saranno sufficienti a debellare il pericolo dello stato islamico e ha incitato i partner Ue a «fare di più». Soprattutto nello scambio di informazioni di intelligence per prevenire il flusso dei foreign fighter, dicendosi «pronto ad inviare un gruppo di esperti». Per Obama dunque l’unità nella lotta all’Is è irrinunciabile. Venerdì Hollande incontrerà Vladimir Putin.

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