La Nuova Sardegna

Allarme Aids: 64 nuovi casi di Hiv nell’isola

Allarme Aids: 64 nuovi casi di Hiv nell’isola

Crescono i rapporti sessuali non protetti soprattutto tra i giovanissimi. Serve più prevenzione

02 dicembre 2015
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CAGLIARI. Sono 64 i nuovi casi di sieropositività nell’isola, in leggero calo rispetto al’anno scorso quando se ne registrarono 71. Di questi 20 sono stati segnalati a Sassari. Dati in leggera flessione, ma in linea con la media del Paese, dove i dati sono sostanzialmente stabili anche se l’allarme Aids resta alto per la forte incidenza di nuovi casi di sieropositività tra i giovanissimi, con l’8 per cento di nuove infezioni ogni 100mila abitanti nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni e del 15 per cento in quella tra i 25 e i 29 anni. In Sardegna nel 2014 sono stati 64 i nuovi casi di sieropositività (in tutta Italia quasi 4mila), con un’incidenza del 3,9 per cento, leggermente in calo rispetto al biennio 2012-2013 quando i nuovi casi sono stati 147 per un’incidenza del 4,1. Negli ultimi dieci anni la Sardegna ha mostrato un’alta incidenza dei casi di Aids conclamato, collocandosi all’undicesimo posto in Italia con 598 persone affette nel 2013, ultimo dato disponibile. Il triste primato della classifica lo detiene il Lazio, seguito da Lombardia ed Emilia Romagna. L’isola, dunque, non è tra le regioni più colpite dal virus ma i numeri e le percentuali non lasciano tranquilli: l’83,9 per cento delle nuove diagnosi di Hiv è legata a rapporti sessuali non protetti. Il 72,2 per cento dei nuovi sieropositivi sono maschi con un età media di 39 anni, mentre il 23,8 per cento femmine con età media di 36, anche se le nuove infezioni si registrano soprattutto nei giovani tra i 25 e i 29 anni. Inoltre dal 2006 al 2013 sono cresciuti in maniera importante i casi delle persone che arrivano allo stadio di Aids, ignorando il loro stato di sieropositività. Dato confermato anche in Sardegna dove, nel 2013, dove il 69 per cento delle nuove infezioni da HIV è scoperto in modo tardivo.

I dati sono stati diffusi da Brunella Mocci, presidente regionale della Lila (Lega italiana per la lotta all’Aids) in occasione delle manifestazioni per la Giornata mondiale per la lotta all’Aids, che da anni si celebra il 1 dicembre: ieri a Cagliari una marcia è partita da piazza San Giacomo e ha attraversato le strade del centro storico fino alla Darsena.

«L’84 per cento dei nuovi casi in tutta Italia derivano da rapporti sessuali non protetti, la maggior parte di questi, il 43,2 per cento di natura eterosessuale – spiega Brunella Mocci – . Ciò che sta preoccupando sempre di più è il dato sui giovanissimi che lascia intendere la scarsa attenzione delle istituzioni e delle famiglie sull’educazione sessuale». Per la responsabile regionale dell’associazione «da anni le istituzioni sul territorio non fanno nulla sulla prevenzione dell’Hiv e di tutte le malattie sessualmente trasmissibili, Noi da anni lavoriamo con le scuole ma la prevenzione non può essere lasciata solo sulle spalle delle associazioni. Sarebbe importante fare prevenzione soprattutto tra i giovanissimi».

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