La Nuova Sardegna

La Sardegna di Julian Cope Viaggio mistico sulla SS131

di Giuseppe Mussi
La Sardegna di Julian Cope Viaggio mistico sulla SS131

Il protagonista ritorna sull’isola per sciogliere i misteri del proprio passato, legati alla spedizione hooligan dei tifosi inglesi durante i mondiali di Italia ’90

07 dicembre 2015
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Julian Cope è una figura unica nel panorama della cultura inglese contemporanea. Musicista (fin dal 1976 autore di alcune delle pagine più limpide della psichedelia pop, prima con i Teardrop Explodes, poi in solitario) e attivissimo poligrafo: critico musicale di indiscussa autorevolezza, scrittore impareggiabile nello spazio dell'autobiografia (imperdibile il volume che raccoglie “Head On” e “Repossessed”, pubblicata in Italia da Fazi), attivista politico anticapitalista e antimonoteista – tra anarchismo e Jung – e, infine, rispettatissimo studioso delle civiltà neolitiche. Proprio il suo interesse storico e archeologico – confluito in due volumi di grande successo: “The Modern Antiquarian” (1998) e “The Megalithic European” (2004) – ha spinto Cope fino in Sardegna, scelta a partire dalla sua prima ricognizione storica come una vera e propria terra d'elezione, arrivando oggi a diventare persino lo scenario per il suo esordio narrativo: “Uno tre uno” (Elliot, pp. 364, 20 euro). Cosa sia possibile aspettarsi dall'eclettismo assoluto di un autore come Cope ce lo suggerisce subito il necessario sottotitolo: “Viaggio hooligan gnostico sulle strade della Sardegna e del tempo” – e aggiungiamo che il titolo numerico del romanzo indica proprio la principale arteria stradale dell’isola come ci mostra la stessa illustrazione di copertina.

È Rock Section il protagonista di questa avventura on the road, ex-rockstar (chiaro alter-ego dell'autore, del quale condivide, condensate, tutte le passioni e i vizi) che fa ritorno sull'isola nel giugno del 2006 per sciogliere i misteri e le ossessioni del proprio passato, legati alla spedizione hooligan dei tifosi inglesi durante i mondiali di Italia '90, culminata nei violenti scontri con gli ultrà olandesi. Ma il viaggio di Section, accompagnato da Anna, una ragazza italiana con una folle passione per le macchine d'epoca, a partire dal grottesco e scatologico arrivo all'aeroporto di Fertilia fino a Santa Cristina, attraverso Florinas, Macomer, Birori, Uras, Paulilatino, si trasforma immediatamente in un'esperienza mistica, in cui il richiamo ancestrale del passato più remoto emerge travolgendo il presente e trasformando la131 in una sorta di strada del destino.

Un romanzo assolutamente singolare, unico, non inquadrabile in nessun genere, ma perfettamente coerente con la prosa esplosiva di Julian Cope, capace come sempre di accostare con equilibrio ilarità, surrealismo lisergico, rigore storico, mitologia e cultura pop. Una prova di invidiabile libertà creativa, una rappresentazione di incredibile originalità della nostra Sardegna.

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