La Nuova Sardegna

Migranti, da un anno e mezzo in Sardegna ne sono sbarcati ottomila

Migranti, da un anno e mezzo in Sardegna ne sono sbarcati ottomila

Intanto i prefetti dell'isola studiano un piano per la gestione dei minori non accompagnati, le quote nelle strutture

13 gennaio 2016
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SASSARI. Nell’ultimo anno e mezzo in Sardegna sono arrivati quasi 8mila migranti(esattamente 7.873 dal giugno 2014 al dicembre 2015). Un flusso che non sembra destinato a diminuire e che impone un’organizzazione sempre più efficiente dell’accoglienza. È quanto si cercherà di fare oggi 13 gennaio con il tavolo di coordinamento regionale sui flussi non programmati che si svolge in prefettura a Cagliari, alla presenza dei rappresentanti della Regione e dei Comuni.

All’ordine del giorno della riunione, essenzialmente tre punti: la gestione dei minori non accompagnati, le quote nelle strutture e la futura sede del centro di accoglienza richiedenti asilo necessaria dopo la recente chiusura del Cara di Elmas (Cagliari). È però probabile che nel corso dell’incontro - al quale partecipa anche il vice presidente della Regione Raffaele Paci - sarà discusso il possibile aumento della quota migranti, destinata alla Sardegna dal Piano nazionale di distribuzione. «Noi siamo per il mantenimento dei numeri», anticipa tuttavia Pier Sandro Scano, presidente dell’Anci Sardegna, in quanto «sull’isola pesa già il 3 per cento delle quote nazionali».

Resta valida l’ipotesi di realizzare l’Hub regionale a Monastir, a venti chilometri da Cagliari, nella sede dell’ex scuola di polizia penitenziaria, che resta al momento l’unica proposta al vaglio. Lo ha confermato alla stampa il prefetto Giuliana Perrotta che, prima dell’apertura dei lavori, ha precisato che comunque non sarebbe possibile un trasferimento immediato degli stranieri perchè la struttura ha bisogno di importanti interventi di adeguamento ma che ogni decisione verrà discussa con il Comune che ha dato una disponibilità di massima.

«Questo è un momento importante di programmazione perchè vogliamo che l’accoglienza non sia un’emergenza ma un’occasione per i territori visto che le somme stanziate sono ingenti», ha evidenziato il prefetto che ha inoltre ricordato come si sia alla ricerca di una struttura nei pressi del porto per migliorare la fase della prima accoglienza di chi sbarca. Rispondendo alle domande dei giornalisti Perrotta ha infine confermato che le quote sono rimaste invariate per la Sardegna e che restano ferme al 2,89 per cento.

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