La Nuova Sardegna

Tra pranzi gonfiati e buoni carburante

Tra pranzi gonfiati e buoni carburante

Il sistema svelato dalla Procura: assunzioni nei cantieri per favorire i candidati alle elezioni

16 gennaio 2016
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CAGLIARI. C’è da organizzare un pranzo per conto del Parco Geominerario, naturalmente se ne occupano Marco Tuveri e l’amante Daniela Tidu. Rapida contrattazione con l’amico Gianfranco Desogus, titolare del ristorante S’Arragatteri, a Iglesias: il ristoratore propone il prezzo, 2400 euro più iva. Ma come in quello spot televisivo i due fidanzati sorridono: «Ma no, noi volevamo spendere moooolto di più». Desogus li accontenta: 3040 euro più iva, tanto paga la Regione. Risultato: tutti e tre accusati di concorso in peculato aggravato, uno dei numerosi capi d’imputazione contestati alla dinamica coppia di dipendenti Igea. Ma a leggere i fatti esposti dalla Procura è difficile trattenere un sorriso e insieme il disgusto, perché l’elenco è imbarazzante. Oppi, col figlio Enrico, il sindacalista Mario Crò e molti altri si sarebbero dati da fare per disporre assunzioni a termine, per assegnare in comodato d’uso gratuito terreni e fabbricati Igea, per regalare buoni carburante e per i famosi carrellini storici e le antiche autopala. C’è poi il versante delle piccole truffe - per ora solo contestate - che coinvolge decine di indagati: si va dalla falsificazione del cartellino che certifica la presenza in servizio fino al foglio di lavoro alterato, compaiono gli immancabili certificati di malattia falsi. C’é persino una casa al mare, che grazie ai buoni uffici di Zurru finisce nelle mani di Tuveri: gli viene assegnata in comodato e se la gode, in barba agli interessi pubblici.

Poi - a leggere le carte giudiziarie - c’è la pioggia di favori e di regalie che girano nei comuni del Sulcis per oliare gli elettori, nella consapevolezza dei candidati: qui si parla di voto di scambio, un reato molto grave, di cui per il pm Cocco si sarebbe macchiato anche Oppi. Marco Zanda per le comunali di Iglesias e Francesco Pissard per Assemini: sono i nomi indicati dal leader dell’Udc insieme al nipote Enrico. Loro devono vincere le elezioni amministrative e per loro si muove l'asse Tuveri-Zurru. L'autista e Tidu controllano i seggi, vanno a prendere gli elettori a casa, soprattutto raccattano carrellini da regalare agli elettori. Un esempio: il 14 giugno 2013 rispondono a un ordine di Oppi, che invita Tuveri a consegnare alla frazione di San Benedetto di Iglesias alcuni carrelli e una ventina di minerali per onorare un impegno preso dal leader Udc, favorire l'appoggio elettorale al candidato Gigi Rubiu. Tuveri obbedisce e spiega a Oppi che alcuni carrelli erano stati già consegnati ad Assemini, per il loro amico Pissard. Stupisce la disinvoltura criminale: nelle conversazioni registrate l'autista e i suoi referenti parlano dei beni Igea, beni pubblici regionali, come fossero un patrimonio personale e come tale ne dispongono. Ancora: bisogna aiutare Zanda a farsi eleggere? L’idea è di sollecitare il commissario straordinario del comune di Iglesias, Antonio Giovanni Ghiani, a mettere in sicurezza una strada proprietà dell'Igea nella frazione di Nebida. Serve a fare assunzioni a termine di operai, tant'è che Tuveri dice al telefono all'imprenditore Riccardo Putzolu - che ha vinto l'appalto insieme a Gian Luca Giganti - che "non gli interessa un cazzo del muro di sicurezza, tutto serve per la campagna elettorale". Il lavoro si fa, comprese le assunzioni. Il frutto dell'operazione è un centinaio di voti, Zanda viene eletto. Per questo la Procura contesta agli indagati la turbata libertà degli incanti. (m.l)

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