Sugli accantonamenti trattativa con Roma
Basterebbe che il Governo restituisse 100-150 milioni per non far scattare le super tasse sulla sanità
CAGLIARI. La trattativa con il Governo sugli accantonamenti – 680 milioni nel 2016 – è cominciata. Non è una partita di poco conto: se l’accordo arrivasse in tempi rapidi, potrebbero essere subito ridotte le aliquote Irpef e Irap maggiorate per far fronte al disavanzo della sanità. Basterebbe che lo Stato restituisse alla Sardegna dai 100 ai 150 milioni e l’addizionale regionale scenderebbe, secondo le previsioni, di almeno lo 0,50 per cento per i tre scaglioni – dagli oltre 28mila euro in su – obbligati invece a pagare quelle aumentate approvate dal Consiglio regionale a fine dicembre. La scorsa settimana il presidente della Regione Francesco Pigliaru avrebbe avuto diversi incontri con i ministri del governo Renzi per avviare il confronto sugli accantonamenti imposti alla Sardegna dalla Legge di stabilità, come contributo anti-debito pubblico nazionale. Sul piatto il governatore avrebbe messo i maggiori costi della sanità – costi pagati di tasca dalla Sardegna dal 2006 – dopo gli ultimi parametri sui livelli medi di assistenza negli ospedali e sollevati dal ministero della Salute. Non si sa quale sia stata e se ci sia stata un’apertura del Governo sugli accantonamenti, ma potrebbe esserci qualche spiraglio su cui poi l’assessore al Bilancio Raffaele Paci potrebbe inserirsi in un prossimo confronto con il ministero dell’Economia e la Ragioneria generale dello Stato.
La maggioranza. In gran segreto il centrosinistra continua a lavorare sulle possibile alternative all’aumento delle aliquote. Fra i più impegnati nella ricerca di soluzioni c’è il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini del Pd: di fatto è stato lui a riaprire la partita delle tasse. Partita su cui sin dall’inizio del dibattito in Consiglio si è sempre dichiarata contro Anna Maria Busia (Sdl-Cd) la prima a sollevare l’incostituzionalità delle aliquote e l’unica della maggioranza a non votare la super tabella. Ora pare che anche lei sia impegnata ad aiutare il centrosinistra a uscire dal tunnel.
La minoranza. Con il vicecapogruppo di Forza Italia Marco Tedde è ritornata alla carica: «Ora la maggioranza si pente, ma lo fa solo per salvare la faccia. Aspettiamo fatti concreti e non solo i soliti, inutili annunci che si sono convertiti». (ua)