La Nuova Sardegna

Ponte di Oloè, chiusa l’inchiesta

Ponte di Oloè, chiusa l’inchiesta

Nuoro, depositata la richiesta di rinvio a giudizio per 40 indagati per il crollo

27 gennaio 2016
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NUORO. A due anni e mezzo dalla tragedia che nell’arco di pochi istanti aveva spezzato per sempre la vita del coraggioso agente di polizia, Luca Tanzi, la Procura di Nuoro ha deciso che gli elementi raccolti nell’inchiesta sulle devastazioni e le morti provocate dall’alluvione del 18 novembre 2013 sono più che sufficienti per sostenere l’accusa in un processo. I magistrati hanno depositato la richiesta di rinvio a giudizio per una quarantina di indagati, alcuni già raggiunti da informazioni di garanzia ma anche nuovi personaggi ritenuti coinvolti nel disastro in cui avevano perso la vita il poliziotto, a causa del crollo della spalletta del ponte di Oloè, sulla strada tra Oliena e Dorgali, e la pensionata Maria Frigiolini nella sua casa di Torpè. Le richieste di rinvio a giudizio coinvolgono politici, dirigenti di enti, amministratori pubblici, funzionari e progettisti, accusati a vario titolo di disastro colposo e di diverse omissioni.

Nel marzo 2015, la Procura di Nuoro aveva notificato a 42 indagati l’avviso di chiusura indagini. In questi giorni, il pm Andrea Vacca, che insieme al procuratore capo Andrea Garau ha seguito sin dall’inizio l’inchiesta, ha depositato la richiesta di rinviare a giudizio la gran parte degli indagati e altri funzionari le cui posizioni sarebbero state ritenute di essere valutate dai giudici in un processo. Ora il gip dovrà fissare l’udienza preliminare. E in quella occasione gli indagati, assistiti dai loro avvocati, potranno intervenire ed eventualmente presentare una richiesta per accedere a un rito alternativo come l’abbreviato.

Toccherà al giudice stabilire se accogliere le richieste e se, come chiede il pm, rinviarli a giudizio o archiviare invece le posizioni di alcuni indagati.

L’inchiesta sull’alluvione del 18 novembre 2013 è passata alla storia nel Nuorese come la tragedia del ponte di Oloè. Quel giorno di metà autunno, le piogge violente che si erano abbattute sull’isola avevano causato il crollo improvviso di una “spalletta” del ponte di Oloè, sulla strada che collega Oliena a Dorgali. Il crollo era avvenuto proprio mentre in quel tratto del viadotto stava transitando il fuoristrada della polizia che scortava un’ambulanza con alcuni feriti. Ad avere la peggio era stato l’agente di polizia Luca Tanzi, mentre altri tre suoi colleghi erano rimasti feriti in maniera seria, tanto che uno di loro non è ancora rientrato al lavoro.

Secondo le risultanze delle perizie tecniche ordinate dalla Procura, quel ponte era nato male come accertato dagli accertamenti fatti dagli agenti della squadra mobile nuorese dopo aver scavato tra montagne di carte, atti e documenti risalenti fino ad alcuni progetti del 1954. Nel lungo elenco di accuse e presunte responsabilità, secondo la Procura nuorese, non ci sarebbero solo le falle del progetto e della manutenzione dell’opera, ma anche l’assenza di un piano adeguato della Protezione civile. (v.g.)

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