Pigliaru: «Aiuti di Stato, servono deroghe al divieto»
SASSARI. I problemi legati all’insularità varcano il Tirreno. Il tema ieri è stato affrontato a Roma dal governatore Francesco Pigliaru per ben due volte. Prima davanti alla commissione per l’attuazio...
SASSARI. I problemi legati all’insularità varcano il Tirreno. Il tema ieri è stato affrontato a Roma dal governatore Francesco Pigliaru per ben due volte. Prima davanti alla commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, poi in un seminario su regioni a statuto speciale e riforme costituzionali. «Viviamo una disparità che è una palese violazione del principio di eguaglianza perché tratta situazioni diverse con strumenti normativi uguali – ha spiegato il governatore –. È necessario costruire un percorso istituzionale che porti al riconoscimento della condizione di insularità, così da poter usufruire di vantaggi tali da ridurre il divario con le altre realtà. In particolare il riconoscimento dovrà consentirci di avere specifiche deroghe al divieto di aiuti di Stato».
Dossier Sardegna. Pigliaru, nella capitale insieme all’assessore Gian Mario Demuro, ha ricordato alla commissione di aver consegnato a Renzi il 28 maggio a Olbia un fascicolo con tutte le problematiche aperte della Sardegna. «Un dossier per rendere tangibile e numericamente chiaro il costo dell’insularità. L'assenza di continuità territoriale ed energetica ci mette di fronte a un vero e proprio costo di cittadinanza, in quanto cittadini e imprese sarde sono obbligati a sostenere maggiori spese rispetto a chiunque altro in ambito nazionale. La Sardegna deve essere messa in una condizione di partenza paritaria rispetto alle altre regioni, attraverso azioni e investimenti capaci di eliminare o mitigare, in tempi rapidi, gli svantaggi strutturali».
Vertenza accantonamenti. Alla commissione Pigliaru ha anche parlato di quella che potrebbe essere la ricetta per alleggerire i problemi dell’isola. «È giusto che ogni regione contribuisca in quota parte a ripianare un debito di cui siamo responsabili tutti, ma ad oggi, per il 2016, la Sardegna ha un carico pari a 700 milioni di accantonamenti. Non sarebbe meglio per tutti utilizzare parte di queste risorse per aggredire il problema e migliorare la produttività del nostro sistema economico? In questo modo noi avremmo la possibilità di crescere e, nello stesso tempo, saremmo ben più utili alle finanze del Paese. Il patto per il Mezzogiorno voluto da questo Governo va nella direzione giusta, ma tutto ciò che potrebbe contribuire ad accelerare l'uscita di una parte importante del Paese dalla costosa trappola del ritardo economico dovrebbe essere guardato con interesse da tutti, a tutti i livelli di governo». Statuto speciale. Sullo stesso tema Pigliaru è intervenuto sempre a Montecitorio in un convegno sulle riforme costituzionali, a cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, che ha sottolineato la bontà della riforma costituzionale che ha salvato le 5 regioni a statuto speciale. «Erano e restano una risorsa. Ora è necessario ragionare sulle norme di attuazione». (al.pi.)