La Nuova Sardegna

Un assegno per ricordare gli operai morti alla Saras

di Luciano Onnis
Un assegno per ricordare gli operai morti alla Saras

La tragedia nel 2009: la Fiom devolve al Comune di Villa San Pietro 25mila euro Il leader Maurizio Landini: il nostro pensiero va a Bruno, Daniele e Luigi

10 febbraio 2016
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VILLA SAN PIETRO. «Il nostro pensiero è in questo momento rivolto alla memoria di chi voleva vivere lavorando e che invece lavorando è morto»: Maurizio Landini, leader nazionale della Fiom, ha introdotto così il ricordo di Bruno Muntoni (56 anni), Daniele Melis (29) e Luigi Solinas (27), i tre operai di Villa San Pietro morti il 26 maggio del 2009 nello stabilimento Saras di Sarroch mentre si accingevano a eseguire un intervento di desolforazione in una delle tante cisterne della raffineria. Morti per intossicazione da esalazioni di azoto uno dopo l'altro in pochi minuti, nel tentativo di soccorrere il compagno che per primo aveva accusato i sintomi dell'asfissia all'interno del serbatoio.

La cerimonia. Occasione per commemorare quel tragico evento è stata, alla presenza dei familiari delle vittime, la consegna da parte del segretario nazionale dei metalmeccanici della Cgil di un assegno di 25mila euro nelle mani del sindaco del Comune di Villa San Pietro, Marina Madeddu: si tratta dell’importo che la Fiom, costituitasi parte civile, ha avuto come indennizzo per la morte dei tre operai. Denaro che il Comune utilizzerà per insonorizzare una sala di registrazione musicale nella struttura di aggregazione sociale del Parco comunale “26 Maggio”, realizzato due anni fa proprio dalla Saras dopo il tragico incidente. L'azienda della famiglia Moratti, evitando la loro costituzione di parte civile, aveva già indennizzato le famiglie delle tre vittime con un milione e mezzo di euro ciascuna. La consegna dei 25mila euro si è svolta nella sala dove in mattinata Landini aveva presieduto l'assemblea dei quadri dirigenti della Fiom.

Lavoro e sicurezza. È andato giù abbastanza duro Mariano Carboni, segretario regionale dei metalmeccanici della Cgil, senza però mai pronunciare il nome Saras. «Ci siamo costituiti parte civile perché si era arrivati al punto, subito dopo l'incidente – ha attaccato Carboni – di imputare ai tre operai morti di essere stati responsabili della tragedia. La Fiom non poteva non difenderli, dovevamo restituire dignità alle vittime, morte perché lavoravano in condizioni di non sicurezza”. E ancora: «Siamo stati accusati di sciaccallaggio, di voler monetizzare quel tragico evento. I 25mila euro ottenuti sono qui, destinati a iniziative sociali. Per ricordare nel tempo Bruno, Daniele e Gigi».

La donazione. Il sindaco Marina Madeddu ha illustrato, come saranno spesi i soldi e detto che «la sala musicale sarà un'opera per i giovani, i depositari della memoria di quella tragedia» I concetti della sicurezza nei posti di lavoro è stata poi ripresa dal segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, che, accennando anche all'incidente avvenuto l'altra settimana nella metropolitana leggera di Cagliari, ha denunciato «quanto sia stucchevole che i veri responsabili della mancanza di sicurezza nei posti di lavoro scarichino sempre le colpe sui lavoratori». Infine, a chiudere la cerimonia, il breve intervento di Maurizio Landini a puntualizzare che «oggi, senza più in cassa quei soldi avuti a titolo di risarcimento per la morte di Bruno, Daniele e Gigi, ci sentiamo ancor più ricchi di prima. Questa donazione per un utilizzo a fini sociali e la realizzazione di un'opera intestata a questi tre operai morti sul lavoro, allarga gli spazi di incontro affinchè venga mantenuta la memoria della disgrazia accaduta nel 2009 alla Saras».

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