La Nuova Sardegna

emendamento alla finanziaria

Arrivano 5,7 milioni di euro per pagare i lavoratori

Arrivano 5,7 milioni di euro per pagare i lavoratori

SASSARI. La buona notizia per i lavoratori senza stipendio è che la politica finalmente sembra essersi ricordata di loro. Nella manovra finanziaria da 7 miliardi e mezzo che sarà licenziata dal...

27 febbraio 2016
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SASSARI. La buona notizia per i lavoratori senza stipendio è che la politica finalmente sembra essersi ricordata di loro. Nella manovra finanziaria da 7 miliardi e mezzo che sarà licenziata dal consiglio in aprile, si parla della gravissima situazione dei consorzi Zir. Otto, quasi tutti in difficoltà, in tre casi allo stremo: Siniscola, Valle del Tirso e Tempio. Qui i dipendenti non ricevono lo stipendio rispettivamente da oltre 30 mesi, 15 mesi e un anno. Pochi giorni fa è stato approvato in Commisione un emendamento che prevede lo stanziamento di 5,7 milioni di euro: saranno sufficienti per pagare gli stipendi arretrati dei dipendenti e per sanare almeno una parte dei debiti. Non tutti, perché in base ai primi calcoli la cifra da restituire ai creditori si aggira intorno ai 20 milioni di euro. In ogni caso, dopo quasi otto anni di silenzio da quando si è decisa la messa in liquidazione dei consorzi, finalmente i dipendenti vedono uno spiraglio. Sono pochi, appena 51 (più 6 dirigenti) eppure risolvere la loro situazione si è rivelato molto più complicato del previsto, come se fossero protagonisti di una grossa vertenza industriale. Da anni in tutti gli 8 consorzi, anche quelli che hanno i bilanci ancora a posto, si vive nell’incertezza. Tutta una serie di funzioni sono state a poco a poco eliminate: impossibile garantire l’acqua alle imprese, provvedere allo smaltimento dei reflui o la spazzatura delle strade. L’utenza sulla carta è enorme: nonostante le tante serrande abbassate negli ultimi anni a causa della crisi, nelle aree Zir operano circa 1800 aziende con quasi 10mila dipendenti. Ora, in un contesto generale drammatico, è già un miracolo se i consorzi riescono a garantire l’illuminazione pubblica. Ecco perché la notizia che arriva da Tempio, con l’affidamento di una consulenza a una dirigente che va in pensione, provoca sconcerto e indignazione tra i dipendenti che lavorano gratis in attesa di tempi migliori. Che dovrebbero arrivare poco dopo Pasqua: tutti riceveranno i compensi arretrati e in seguito sapranno dove dovranno continuare a lavorare. Su questo punto non c’è chiarezza, l’unica certezza è che i consorzi saranno definitivamente chiusi e il personale trasferito altrove. Non ai Comuni, che hanno già rifiutato, no alle province defunte. È possibile che i lavoratori confluiscano nei consorzi industriali provinciali o in altri enti che ne faranno richiesta, Tra i dipendenti ci sono figure altamente specializzate e competenti che non vedono l’ora di rendersi utili. (si. sa.)

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