La Nuova Sardegna

La città metropolitana dà il via alla rivoluzione

di Dario Budroni
La città metropolitana dà il via alla rivoluzione

Riforma degli enti locali. Le elezioni del Consiglio indette entro il 10 marzo: il primo passo verso il nuovo modello territoriale disegnato dalla riforma Erriu

02 marzo 2016
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SASSARI. La rivoluzione degli enti locali muove i primi passi. E i tempi dicono che tutto partirà dal sud. Sarà infatti la Città metropolitana di Cagliari ad aprire le danze della nuova geografia isolana. Entro il 10 marzo il presidente della Regione Francesco Pigliaru dovrà indire l’elezione del primo consiglio del neonato ente che raggruppa 17 Comuni. I nuovi assetti disegnati dalla riforma degli enti locali cominciano così a vedere la luce. C’è più tempo, invece, per le Unioni dei comuni: la scadenza, in questo caso, è metà maggio.

Il battesimo. Ieri la giunta regionale ha approvato una delibera che di fatto inaugura sul campo il percorso di riforma. Sarà quindi il presidente della Regione, con un proprio decreto e d’intesa con l’assessore Cristiano Erriu, a indire l’elezione del consiglio della Città metropolitana di Cagliari. E questo non oltre il 35esimo giorno dall’entrata in vigore della legge, pubblicata lo scorso 4 febbraio. Le liste per l’elezione del nuovo organo potranno essere presentate dalle 8 del 20esimo giorno alle 12 del 21esimo giorno successivi al decreto firmato da Francesco Pigliaru.

La composizione. Del consiglio faranno parte il sindaco metropolitano e i consiglieri, che dovranno essere tanti quanto quelli eletti nel comune di Cagliari. A eleggere il consiglio saranno i sindaci e i consiglieri di tutti i Comuni della Città metropolitana. Tutti tranne quello di Monserrato, visto che è attualmente retto da un commissario straordinario che non può esprimere alcun amministratore che faccia parte del corpo elettorale. La ripartizione si baserà naturalmente sul numero degli abitanti di ciascuno dei 17 Comuni. L’ufficio elettorale sarà invece costituito presso la provincia di Cagliari e solo successivamente negli uffici del consiglio metropolitano.

Tappe successive. Ma i tempi non sono per tutti gli stessi. La nascita delle Unioni dei comuni, per esempio, seguirà un percorso diverso. I Comuni dovranno infatti associarsi entro 105 giorni dalla approvazione della legge. Cioè metà maggio. Un obbligo che non riguarda dunque la Città metropolitana di Cagliari e neanche le città medie di Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano e Carbonia-Iglesias. Tuttavia Sassari sarà l’unica a dar vita a una Rete metropolitana. Le altre città, invece, potranno puntare solo sulla Rete urbana.

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