La Nuova Sardegna

Salvarono una bimba ebrea: a Cagliari il ricordo di Girolamo e Bianca Sotgiu

Girolamo e Bianca Sotgiu
Girolamo e Bianca Sotgiu

In consiglio regionale con il ministro di Israele Rafal Erdrich e i figli e i nipoti della coppia anche Linda Kantor che fu salvata dall'Olocausto grazie al coraggio di marito e moglie cui è stata conferita l'onorificenza di "Giusto delle Nazioni"

15 marzo 2016
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CAGLIARI. «Quella di Girolamo Sotgiu e della moglie Bianca Ripepi è stata una scelta pericolosissima e pesantissima, compiuta in un clima di enorme difficoltà a causa della guerra, dell’isolamento, dell’oppressione, che non h esitato a mettere a rischio la propria libertà per salvare una bambina dall’orrore della deportazione».

Lo ha ricordato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau in occasione della cerimonia di riconoscimento di «Giusto delle Nazioni» alla memoria dei coniugi sardi. Alla presenza del ministro dell’Ambasciata di Israele Rafael Erdrich, di Lina Kantor (la bambina salvata dall’Olocausto) e dei discenti della famiglia Sotgiu.

Il nipote dei coniugi Sotgiu, Nicola, ha raccontato alcuni episodi della sua infanzia trascorsa con i nonni, «due persone normali che si sono amate fino al termine della loro vita, senza mai soffermarsi su quanto avevano vissuto negli anni terribili della guerra».

La cerimonia si è conclusa con la testimonianza di Lina Kantor, adottata dalla famiglia Sotgiu e inserita grazie a loro in una lista del console turco di Rodi che evitò a a qualche decina di persone (su 1.500) la deportazione ad Auschwitz. Ancora più casuale il nuovo incontro con la famiglia Sotgiu, molti anni dopo la guerra.

Nel luglio del 2014, durante una cerimonia in ricordo della comunità ebraica di Rodi, il figlio maggiore di Lina Kantor ha cercato notizie dei coniugi sardi su internet, scoprendo il libro «Da Rodi a Tavolara», scritto dalla moglie di Girolamo Sotgiu Bianca Ripepi. Leggendo il libro Kantor ha scoperto il ruolo decisivo dei Sotgiu nella sua salvezza, grazie all’intervento presso il console turco.

«I miei genitori», ha raccontato, «mi parlavano del coraggio e delle imprese di Girolamo, che spesso si travestiva da portiere per portare il pane, incontrarli e trasmettere loro alcune notizie, come quella dell’attentato ad Hitler che purtroppo non ebbe successo». Mi dispiace moltissimo non poterli ringraziare personalmente, ha concluso commossa Lina Kantor rivolta ai parenti dei Sotgiu, «ma sono felice ed emozionata per aver incontrato i loro figli e nipoti ai quali posso dire: non li dimenticherò mai».

L’onorificenza di «Giusto delle Nazioni» - come ricordato dal diplomatico israeliano - è stata istituita dal parlamento nel 1953 per tenere viva la memoria di quanti, «animati da un profondo senso di giustizia seppero fare una scelta, in condizioni difficilissime, fra il bene e il male».

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