La Nuova Sardegna

Sotto il letto per evitare la cattura

Sotto il letto per evitare la cattura

Olianas ha tentato di nascondersi dai poliziotti in una camera della sua villa

20 marzo 2016
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NUORO. Per evitare la cattura si è nascosto sotto il letto di una camera della sua lussuosa casa di Villagrande. Così ha sperato di farla franca. Ma l’improvvisato nascondiglio non è servito al presunto capo della banda per evitare l’onta del carcere. Lui che in questi anni aveva sempre tenuto un profilo basso, cercando di evitare rogne e soprattutto non farsi notare, nè attirare l’attenzione, ma sempre continuando a gestire con abilità rapporti pericolosi. Grazie anche alla “copertura” del suo lavoro di forestale che gli permetteva di muoversi in campagna quasi come un fantasma. Almeno, era questo che pensava Giovanni Olianas, piccolo ma rispettato esponente politico del paesino dell’Ogliastra con le case alte alte e strette strette che sembrano vogliano arrampicarsi sulla montagna, da dove si gode un panorama mozzafiato sullo splendido mare ogliastrino e famoso soprattutto per il prosciutto. Soltanto nell’ultimo periodo si era reso conto di avere il fiato sul colpo di polizia e guardia di finanza, ma per due anni non sapeva di essere controllato ogni passo che faceva. Non sapeva che ogni sua parola finiva in un registratore in funzione 24 ore su 24. E non poteva sapere che quando venerdì notte gli agenti della questura di Nuoro si sono presentati a casa sua per arrestarlo erano sicuri che fosse già rientrato. La moglie ha provato a convincerli che Giovanni era fuori, ma i poliziotti avevano un mandato e hanno controllato minuziosamente tutta l’abitazione. Fino a quando non l’hanno trovato.

Giovanni Olianas si era rintanato sotto un letto perché non era riuscito a scappare. E ormai era troppo tardi. Non aveva ancora preparato una via di fuga, anche se si stava preparando a farlo e non solo da casa, ma anche dalla sua amata Villagrande e persino dalla Sardegna. L’avevano anche detto chiaramente, lui e i suoi amici più fidati (il cognato Luca Arzu, Fabrizio Manca, Angelo Lostia e Sergio Arzu) durante una delle ultime chiacchierate intercettate dagli inquirenti, che forse anche per questo motivo hanno anticipato la grande operazione.

I cinque non dormivano più a casa loro continuativamente e si stavano preparando a prendere il volo verso la penisola dove avrebbero fatto l’ultimo colpo a un blindato tra Pavia e Voghera e poi si sarebbero volatilizzati.

Ma non hanno fatto in tempo e hanno messo in guai gravi anche gli amici, logicamente sardi trapiantati lì da lungo tempo, che gli avevano offerto ospitalità lassù in alta Italia. Tutti traditi dall’ultimo blindato. (plp)

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