Tavolara si nutrirà di sole e vento
L’isola partecipa a un progetto europeo per installare un sistema di microeolico
OLBIA. Tavolara isola a impatto zero. La montagna che sbuca dal mare si nutrirà solo di sole e vento. Il consorzio di gestione dell’Area marina protetta si candidata al progetto comunitario “Isole sostenibili” insieme a partner italiani e stranieri. «Abbiamo messo insieme un network di piccole isole del Mediterraneo, Lérins, Hyères, Lavezzi, Capraia, l’Asinara e Palmaria, tutti territori che dispongono di patrimoni culturali e naturali unici – spiega il direttore dell’Amp, Augusto Navone –, ma che sono anche fragili rispetto alle sfide imposte da un turismo principalmente balneare. Puntiamo a potenziare la centrale di produzione elettrica fotovoltaica inserendo un nuovo segmento dell’energia pulita. Il microeolico». Il progetto, candidato a essere finanziato con 240mila euro, consentirà di installare tre-quattro mini torri per catturare il vento. «Il micro-eolico ci permette di completare lo schema di centrale – aggiunge Navone –. Il fotovoltaico che abbiamo già si alimenta solo di giorno. Il mattino abbiamo spesso il problema di ricaricare le batterie. Le torri del vento lavorano invece tutto il giorno e anche di notte, grazie alla brezza. Un binomio che ci permetterà di essere completamenti autonomi». Ma il progetto prevede anche la realizzazione di un mini ecocentro a terra, a Porto San Paolo, e la creazione di un percorso naturalistico verso Punta La Mandria che segue i vecchi forni di calce. «Faremo uno studio storico e architettonico – sottolinea Navone – per valorizzare e far scoprire il ruolo che la calce di Tavolara ha avuto nell’economia del territorio».
Il secondo progetto europeo a cui si candida l’Amp si chiama “Girepam”. 250mila euro la quota di finanziamento comunitario. «Un progetto più concettuale ma di grande valore – mette in evidenza il direttore dell’Amp –. L’ambiente marino costiero del Mediterraneo ha problemi comuni per habitat, inquinamento, attività economiche impattanti. Ma a livello di pianificazione e regolamenti si parlano lingue diverse. Un problema che sentiamo e subiamo. L’obiettivo di Girepam è armonizzare gli strumenti di pianificazione. Il progetto è necessario perché l’ambito marino e costiero è un unico esteso corridoio ecologico. Se i problemi non vengono affrontati in maniera congiunta le azioni messe in campo risultano inefficaci. Noi parteciperemo a questo progetto attivamente per condividere con i partner l’esperienza e il know how maturati in questi anni nelle attività di tutela, gestione e conservazione ambientale e nelle attività legate allo sviluppo sostenibile». (se.lu.)