La Nuova Sardegna

Il Dipartimento di Stato Usa: «Non andate ora in Europa»

ROMA. Arriva la prima pesante mazzata anche al mondo del turismo, che negli ultimi mesi è stato colpito da una serie impressionante di eventi drammatici. Il Dipartimento di Stato americano ha infatti...

24 marzo 2016
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ROMA. Arriva la prima pesante mazzata anche al mondo del turismo, che negli ultimi mesi è stato colpito da una serie impressionante di eventi drammatici. Il Dipartimento di Stato americano ha infatti emesso un «travel alert», con cui avvisa i cittadini americani sui potenziali rischi legati ai viaggi verso e attraverso l’Europa. E vanno inevitabilmente un pò in ansia gli operatori italiani, che ben conoscono il valore del colosso dei viaggiatori a stelle e strisce big spender mondiali secondi solo ai cinesi con 112 miliardi di spesa l’anno: nel 2015 secondo dati Bankitalia in Italia sono arrivati oltre 3.7 milioni di viaggiatori per una spesa di 4.3 miliardi e quasi 30 milioni di pernottamenti.

Ma se l’Associazione Veneziana Albergatori (che riunisce 350 hotel a Venezia e in terraferma) fa sapere di essere assai preoccupata per le cancellazioni dei clienti oltreoceano, invita alla calma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi: «Non dobbiamo farci prendere prendere dal panico - dice - e permettere ai terroristi di raggiungere il loro vero scopo e cioè bloccare gli spostamenti e i viaggi e far crollare l’economia. Innanzitutto il Dipartimento Usa ha emesso un alert che è un avviso e non un warning (che è uno sconsiglio ed è molto più pesante). L’Italia non è obiettivo sensibile più di altri e noi abbiamo fiducia nelle azioni che stanno facendo governo, intelligence e forze dell’ordine». «Credo - spiega Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria - che sia un’inevitabile reazione a caldo, in queste situazioni è chiaro che, al di là delle mete ci sia una perplessità sul viaggiare stesso. Ancora nessuna cancellazione secondo Astoi Confindustria Viaggi, che associa oltre il 90% dei tour operator. «Abbiamo fatto dei monitoraggi sia ieri che oggi - dice il vicepresidente Pier Ezhaya - e confermiamo che non c’è nessun crollo. Continuano a soffrire le destinazioni che già soffrivano».

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