La Nuova Sardegna

Sindacopoli, nel mirino anche l’ateneo di Sassari

di Gianni Bazzoni
Sindacopoli, nel mirino anche l’ateneo di Sassari

Pinna si informa con Peru su un bando dell’università: «Ne abbiamo gente lì?»

07 aprile 2016
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SASSARI. Forse non c’è stato tempo, o magari la verifica per stabilire «se abbiamo gente lì» non ha dato i risultati auspicati. L’idea però c’era ed è stata presentata tra quelle di primo piano: la squadra voleva metter le mani anche sull’Università di Sassari, in particolare su un bando che Salvatore Pinna - l’ingegnere a capo della EssePi Engineering aveva ritenuto interessante. E per questo aveva affidato ad Alessandra Piras, compagna di Antonello Peru, l’incarico di sottoporre la cosa al vice presidente del consiglio regionale. Siamo nel mese di novembre del 2014 quando viene intercettata dagli inquirenti la conversazione tra Pinna e Peru nella quale si fa riferimento a quello che viene considerato un altro progetto di turbativa, e stavolta si guarda all’ ateneo sassarese.

Pinna: «Quel bando te l’ha fatto vedere Alessandra», rivolto a Peru.

Peru: «Ascolta io non ne capisco un c..., io capisco quello che mi è stato detto».

Pinna: «Lascia stare questa cosa, che non c’entra un c... con Sorso, adesso! Te lo ha fatto vedere quel bando di Sassari? Li conosci quelli dell’Università?»

Peru: «Non l’ho vista io, sono sempre qua».

Pinna: «Ma se io gliel’ho dato venerdì».

C’è una interruzione perché Peru parla al telefono con degli amici che lo devono raggiungere. Poi si torna sull’argomento che - a quanto pare - è stato selezionato tra quelli da seguire da vicino per verificarne la praticabilità.

Pinna: «Questo bando lo vedi. L’università di Sassari abbiamo gente? Se no non perdiamo tempo....

Per gli inquirenti il dialogo è chiarissimo, e Salvatore Pinna usa la prima persona plurale «denotando una piena condivisione di intenti con Antonello Peru». E in questa fase emerge anche un’altra valutazione per niente secondaria rispetto a quelle che erano le strategie della squadra: «Pinna appare determinato a partecipare alle gare solo in caso di vittoria assicurata».

Quello di avvicinarsi all’Università con l’idea di portare a casa un bando che era stato adocchiato, è un tentativo che cade proprio perché a un certo punto è mancata la certezza. Persino l’assenza di quei riferimenti che Pinna aveva chiesto a Peru. Quindi, niente.

Nel frattempo viene sottolineato il ruolo che - sempre secondo gli inquirenti - viene svolto da Alessandra Piras, la compagna-architetto di Antonello Peru inserita nel lotto dei professionisti che fanno parte della squadra.

C’è un colloquio tra Salvatore Pinna e Angelo Stochino (ex consigliere regionale di Forza Italia, tra gli arrestati). Il primo si lamenta di Peru, e manifesta il sospetto che il vice presidente del consiglio regionale si stia tirando indietro rispetto agli accordi presi per l’appalto di Sorso, dove Peru è considerato di casa. La scusa sarebbe quella degli errori progettuali, e Pinna non la manda a dire. Ricorda, per esempio, di avere onorato gli impegni presi con l’esponente di Forza Italia per un altro progetto presentato dalla Piras ad Aritzo «nonostante fosse una schifezza», e adoperandosi per correggerlo direttamente lui.

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