La Nuova Sardegna

le dichiarazioni

Dai sindaci un no all’astensione A Olbia tutti i candidati per il sì

Dai sindaci un no all’astensione A Olbia tutti i candidati per il sì

SASSARI. I sindaci votano sì. Da nord a sud, i primi cittadini dei principali comuni dell’isola hanno scelto di sostenere il referendum anti trivelle. A Sassari Nicola Sanna ha già annunciato da...

15 aprile 2016
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SASSARI. I sindaci votano sì. Da nord a sud, i primi cittadini dei principali comuni dell’isola hanno scelto di sostenere il referendum anti trivelle. A Sassari Nicola Sanna ha già annunciato da giorni il suo sì, trovandosi per una volta dalla stessa parte del suo predecessore Gianfranco Ganau. Una posizione che fa sua anche Andrea Soddu, da un anno sindaco di Nuoro, che in questi giorni sul suo profilo Facebook ha pubblicato diversi post in cui si schiera per il sì. A Oristano, invece, Guido Tendas annuncia la sua intenzione di recarsi al seggio, ma per mettere la croce sul no. «È un referendum che non riguarda la Sardegna», taglia corto il primo cittadino di Oristano. Tutti per il sì, invece, a Olbia. Innanzitutto, il sindaco Gianni Giovannelli, ma anche tutti e sei i candidati alla sua successione, tutti a favore del sì allo stop alle trivellazioni.

Olbia. Carlo Careddu, centrosinistra, non ha dubbi. «Voterò sì, un sì che sarà ricco di significato. Perché questo referendum significa anche che si vuol favorire il progressivo abbandono delle fonti fossili e incrementare l'utilizzo delle fonti di energia rinnovabili così come previsto dai trattati europei». Sulla stessa linea Settimo Nizzi, centrodestra. «Sono stato il primo a schierarmi con il si, e gli altri candidati non potevano lasciarmi da solo. Motivazioni chiare, a cominciare dal fatto che diciamo basta a cose simili ai cimiteri che si vedono nell’Adriatico». Antonio Appeddu, coalizione identitaria. «Non si può che votare sì, perché diciamo basta al perdurare dell’occupazione del mare di chi non paga manco le royalties. E contro la possibilità che ci siano disastri ambientali che rovinino il nostro mare». Per Maria Teresa Piccinnu dei 5stelle «è importante partecipare e votare. Ma noi esprimeremo il sì. E lo scandalo trivellopoli è solo la punta di un iceberg. Il futuro deve essere puntato sulle energie rinnovabili». Vanni Sanna, dell’Alleanza civica, è secco: «Votiamo sì perché vogliamo salvaguardare le nostre coste e per stoppare le trivellazioni oltre la scadenza delle concessioni. Infine Marco Balata (L’Altra Olbia). «Noi votiamo sì – dice -. Si fa poco per difendere l’ambiente e la fauna ittica. Questa è una grande occasione per chiudere definitivamente con l’era delle trivellazioni».

Cagliari. Il 5 giugno si vota anche nel capoluogo, e anche qui i candidati sposano il sì. «Io voterò sì e credo sia sempre importante andare a votare, qualunque sia la consultazione», scrive il sindaco Massimo Zedda, ricandidato dal centrosinistra. Sul sì anche la candidata del M5S Antonietta Martinez e del polo civico di Piergiorgio Massidda. In campo contro le trivelle anche Enrico Lobina (Cagliari capitale), Paolo Casu (Insieme per Cagliari) e Paolo Matta (Quinta A). Silenzio da Alberto Agus (Popolo della famiglia).

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