La Nuova Sardegna

Il caso Satta, dalla cella al Consiglio

di Silvia Sanna
Il caso Satta, dalla cella al Consiglio

L’ex sindaco di Buddusò, coinquilino di Peru nel carcere di Bancali, ribadisce: voglio giurare in aula. I legali: niente scorte

17 aprile 2016
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SASSARI. Tre ore e mezza a colloquio con gli avvocati: quello di ieri per Giovanni Satta è stato il primo incontro con i suoi legali da quando può fregiarsi del titolo di onorevole. L’ex sindaco di Buddusò, esponente dell’Uds, in cella nel carcere di Bancali per traffico internazionale di droga, da giovedì pomeriggio è entrato a fare parte del consiglio regionale. Ma per ora solo in teoria. Perché per essere proclamato ufficialmente dovrà prestare giuramento. Se il giudice lo consentirà lo farà martedì, in apertura della seduta del consiglio regionale.

Una cella per due. Giovanni Satta divide la cella con un altro onorevole, Antonello Peru di Forza Italia, arrestato nell’ambito dell’inchiesta Sindacopoli 2, su appalti pilotati e tangenti. Entrambi pur essendo in carcere continueranno a ricevere lo stipendio da consiglieri al 100%. Poi, quando saranno sospesi in virtù della legge Severino, per 18 mesi riceveranno l’indennità da 6600 euro decurtata del 30%.

Il caso Satta. Potrebbe essere il primo onorevole a prestare giuramento per poi rientrare in cella. Gli avvocati dell’ex sindaco, Angelo Merlini e Marco Enrico (che assiste anche Antonello Peru) hanno depositato l’istanza con la quale chiedono al gip di Cagliari Giovanni Massidda l’autorizzazione a lasciare il carcere. È probabile che la risposta non arrivi in tempo utile per la seduta del consiglio regionale di martedì: è necessario avere il via libera anche della Dda di Cagliari, che ha coordinato l’operazione che ha portato all’arresto di Satta e di altre 12 persone. «Se i tempi si allungheranno – dice l’avvocato Merlini – chiederemo al presidente dell’aula Gianfranco Ganau di fissare il giuramento davanti all’assemblea a una successiva seduta del consiglio regionale». Per quanto riguarda l’autorizzazione a lasciare il carcere, Merlini sembra ottimista: «C’è da considerare un interesse privato ma anche pubblico, perché il Consiglio dovrà essere messo nelle condizioni di riunirsi nella sua completezza. Per questo abbiamo chiesto che al nostro assistito sia concessa la possibilità di lasciare il carcere e di entrare nell’aula per il tempo necessario al giuramento». Possibilmente da solo, senza agenti di scorta: «Ritengo che la loro presenza non sia necessaria – aggiunge l’avvocato Merlini – o forse qualcuno ritiene possibile che a distanza di tre anni dai fatti contestati possa sussistere un pericolo di fuga?». Se Satta si presenterà e giurerà, si avvierà l’iter della sospensione. Stesso discorso per Peru, compagno di cella che dovrà restare a lungo lontano dall’aula.

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