La Nuova Sardegna

Wheeler sotto attacco per la consigliera espulsa

di Giovanni Bua
Wheeler sotto attacco per la consigliera espulsa

Porto Torres, l’opposizione annuncia la richiesta di dimissioni del sindaco La Conticelli delusa dalle donne grilline: «Nessuna ha preso posizione»

19 aprile 2016
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PORTO TORRES. Una riunione in corso ieri, fino a tarda sera. Nella quale le opposizioni in consiglio comunale hanno cercato di fare quadrato intorno a una mozione di sfiducia per il sindaco Wheeler da presentare in aula. E hanno preparato un documento di fuoco per questa mattina. E l’ex capogruppo in consiglio comunale di Porto Torres Paola Conticelli che, dopo il terremoto causato dagli spezzoni audio nei quali il primo cittadino le intima di lasciare il suo compagno giornalista o di dimettersi, riprende a parlare, e punta il dito contro le donne del Movimento 5 Stelle, colpevoli di averla lasciata sola.

Non accenna a placarsi l’onda lunga delle polemiche a Porto Torres, con il monocolore grillino che, nonostante il tentativo del primo cittadino di derubricare le frasi incriminata a «un breve stralcio ma fuori dal contesto», trema come mai aveva fatto dopo la sontuosa vittoria del giugno 2015.

Prova ne sia la rinnovata unità dell’opposizione, con le tre componenti che fanno riferimento all’ex assessore della giunta Scarpa Costantino Ligas (Psd’Az), l’ex sindaco Luciano Mura (Pd) e l’ex consigliere regionale Massimo Mulas (Autonomia popolare) che ieri si sono incontrate per dare inizio all’offensiva.

Il grimaldello per tentare di aprire il bunker grillino sarà, oltre alla sostanza delle accuse mosse dalla ex segretaria cittadina di Sel su cui si è scelta fino ad ora una linea garantista, il fatto che il sindaco ha mentito in aula sulle parole contestate dalla Conticelli, oltre a non aver accettato il confronto. Abbastanza per chiederne le dimissioni, o perlomeno per portare la scivolosissima faccenda nell’aula del consiglio.

E, aspettando il documento unitario di questa mattina, proprio l’ex grillina torna alla carica dopo le parole di fuoco del suo compagno Carlo Eletti, responsabile dello storico mensile cittadino “in Città”, che ha annunciato di aver querelato Wheeler.

«Grazie a tutti per il grande sostegno che in mille modi mi state dando – spiega –. È fondamentale in un momento così difficile. Ho piena fiducia nell'arma dei carabinieri e nella magistratura, atti a fare luce su questa vicenda. Non aggiungo altro, è giusto che la legge segua il suo corso, ma anche che la politica continui a rimanere la più alta espressione della cosa pubblica».

Nessun dettaglio sulle registrazioni, nè sulle accuse oggetto di indagine, ma un affondo contro le donne del Movimento: «Quello che mi ha deluso di più? – sottolinea l’ex pentastellata, che ancora siede in consiglio comunale, e ha fatto ricorso contro l’espulsione dal Movimento – Il fatto che le donne all’interno del M5S non abbiano preso posizione. Se avessimo rispettato gli impegni presi con gli elettori in campagna elettorale una cosa del genere non sarebbe mai potuta succedere».

Sulle parole del primo cittadino che, pur ammettendo per la prima volta di aver pronunciato la frase incriminata, l’ha definita «un breve stralcio ma fuori dal contesto in una riunione di oltre due ore» non vuole commentare, forse anche forte del fatto che la documentazione consegnata in procura è ben più corposa (si parla di oltre un’ora di registrazioni, oltre agli screen di varie chat), ma di una cosa è certa: «La politica si deve occupare del rispetto della dignità delle persone. Rispetto che con me è venuto meno. Io per difendere questo, oltre che me stessa, sono scesa in campo. Per difendere questo sono intervenuta. E sono convinta di avere fatto la cosa giusta».

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