La Nuova Sardegna

Uras e Capelli: è una storia folle che puzza di bruciato

Uras e Capelli: è una storia folle che puzza di bruciato

CAGLIARI. L’infinita telenovela dell’isola di Budelli si trasforma in un giallo. «La vicenda di Budelli ha sapore di straordinaria follia. Insieme a quel sapore ha uno strano odore. Diremo puzza....

20 aprile 2016
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CAGLIARI. L’infinita telenovela dell’isola di Budelli si trasforma in un giallo. «La vicenda di Budelli ha sapore di straordinaria follia. Insieme a quel sapore ha uno strano odore. Diremo puzza. Puzza di bruciato». Il parlamentari Luciano Uras, Sel (foto), e Roberto Capelli, Cd, accolgono con parole durissime la sospensione dell’assegnazione dell’isola al Parco. «Il Parlamento ha deciso che il Parco potesse esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto alla proprietà pubblica di Budelli. Isola in vendita per soli 2 milioni 945mila euro. Quanto un quadrivano in piazza di Spagna. Un’icona culturale, naturalistica e paesaggistica, unica nel Mediterraneo, svenduta in un’asta giudiziaria. Un’isola in integrale tutela anche grazie alla normativa regionale in materia paesistica. Sulla quale nessuno può e potrà intervenire a realizzare manufatti e cubature. Pena la violazione della legge. Eppure ancora ci provano». «Il Parlamento e la legge dello Stato appaiono insufficienti a difendere dalle manie speculative un patrimonio unico, un elemento costitutivo dell’identità del popolo sardo – affermano Uras e Capelli –. Parli la Regione. Dica se intende facilitare l’aggressione edilizia di Budelli. Parli l’assessore , e anche il ministro». I due parlamentari denunciano i dubbi di questa operazione. «L’arcipelago della Maddalena è strapieno di cubature utilizzabili a fini produttivi, di sviluppo turistico, per attività economiche e sociali. Cubature che si sgretolanosotto il peso dell’abbandono e dell’incuria. Il Governo e la Giunta regionale giustifichino a prima di ogni altra cosa perché le migliaia di metri cubi di manufatti realizzati e ristrutturati per il mancato G8 del 2009 cadono a pezzi». «È incomprensibile – argomentano Uras e Capelli – perché a fronte di tanta abbondanza di costruito sia necessario violentare con il cemento anche a Budelli. Prima di ogni altra cosa occorre che il Governo dica cosa intende fare per porre fine a questa situazione, e riconsegnare alle amministrazioni il patrimonio risanato di strutture ricettive e civili della area ex arsenale e di quelle connesse. Occorre davanti alla beffa del mancato G8 un rilancio dell’attività economica e produttiva dell’arcipelago, fondato sulla tutela e valorizzazione del paesaggio e della ambiente».

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