La Nuova Sardegna

La sfida Soru-Cabras, amici-rivali da 13 anni

La sfida Soru-Cabras, amici-rivali da 13 anni

Per le primarie del Pd ha stretto un’alleanza con gli storici avversari, ma è durata qualche mese

06 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Dal 2004 Renato Soru è l’uomo di punta del centrosinistra isolano. Una leadership che si è ritagliato prima come governatore poi come segretario del Pd. Una leadership a tempo limitato a causa dei rapporti altalenanti con gli altri big del partito. A partire da Antonello Cabras, il suo primo grande sponsor nell’isola quando i Ds e la Margherita non ne volevano sapere di candidare mister Tiscali alla guida della Regione. È il 2003 e l’attuale presidente della Fondazione del Banco aveva sposato il Progetto Sardegna di Soru. Cosa indigesta per l’allora segretario regionale dei Ds, Renato Cugini, che arriva a dimettersi. Soru diventa governatore, ma quando Cabras decide di candidarsi alla guida del Pd lui decise di fare lo stesso. E così il 14 ottobre 2007 mentre in Italia si celebra il trionfo di Walter Veltroni, nell’isola si consuma il primo strappo della storia del Pd isolano. Addirittura prima della sua nascita. Cabras è sostenuto da tutti i big del partito, Soru solo dai suoi fedelissimi, ma il primo la spunterà di un soffio.

Inizia così una faida senza fine che ancora oggi vede in campo gli stessi protagonisti. In questi 9 anni di vita il Pd, dopo le dimissioni di Cabras del 2008, ha visto al timone prima Francesca Barracciu, che passò dalla area Cabras a quella Soru, poi Silvio Lai, che vinse le primarie proprio contro l’ex sottosegretaria sostenuta da Soru, che in una seconda fase della sua segreteria è diventata la sua vice. Il rapporto Soru-Barracciu entra in crisi in occasione delle regionali 2014, quando l’ex governatore non si schiera con la vincitrice delle primarie dopo l’avviso di garanzia per l’inchiesta sui fondi ai gruppi. La Barracciu si fa da parte e viene sostituita con Francesco Pigliaru. Ma è proprio in questo periodo che Soru riallaccia i rapporti con il suo vecchio amico-nemico Antonello Cabras, che, insieme a Paolo Fadda, altro big del Pd isolano, lo candida alla segreteria. Dall’altra parte ci sono il senatore Ignazio Angioni, appoggiato dalla Barracciu, e il civatiano Thomas Castangia. Soru vince, ma non stravince. È l’ottobre 2014. Intorno al suo nome il grosso del Pd ritrova l’unità, ma anche questa volta dura poco. Neanche un anno. Dopo l’estate i primi segnali di crisi, poi a metà dicembre l’area Cabras-Fadda gli toglie l’appoggio. Lui prova a ricucire, ma il tentativo fallisce. La resa dei conti era prevista dopo le amministrative di giugno, ma la sentenza ha anticipato i tempi. (al.pi.)

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative