La Nuova Sardegna

Pajno: ecco la riorganizzazione degli uffici

Pajno: ecco la riorganizzazione degli uffici

A Sassari il presidente del Consiglio di Stato ha illustrato la riforma della pubblica amministrazione

10 maggio 2016
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SASSARI. «La pubblica amministrazione deve erogare servizi efficienti per un Paese competitivo e per una reale uguaglianza, tenendo presente, da oggi in poi, un nuovo concetto di cittadinanza che comprenda i flussi migratori». Con queste parole ieri mattina in un’aula magna affollata da studenti e docenti del dipartimento di Giurisprudenza che aveva organizzato l’evento, il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno ha illustrato i primi passi della riforma Madia (legge 124 che prende il nome dall’attuale ministro) sulla riorganizzazione degli uffici dello Stato. «La questione amministrativa - ha detto dopo l’introduzione del rettore Carpinelli e del docente di diritto amministrativo Domenico D’Orsogna - è sempre stata nell’agenda del governo, perché il sistema economico e i diritti di cittadinanza dipendono dalla qualità dei servizi pubblici».

La legge 124/2015 in corso di formazione è un tentativo sistemico di rivedere la pubblica amministrazione nel suo complesso, come non avveniva da anni: amministrazione digitale, semplificazione amministrativa, dirigenza pubblica, società pubbliche, servizi pubblici, pubblico impiego, riordino delle camere di commercio, riordino delle forze dell’ordine con il Corpo forestale che confluisce nell’Arma dei Carabinieri. Tra le altre novità introdotte da questa legge, la riforma dei poteri di autotutela del governo, la riorganizzazione della presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Ufficio territoriale dello Stato (art. 8).

In tutto ci vorranno 20 decreti attuativi, su cui è richiesto il parere del Consiglio di Stato. E in pochi mesi questo organo di rilevanza costituzionale, che ha funzione sia consultiva che giurisdizionale, ha già fornito 13 pareri, sulla trasparenza (sta per essere recepito), le conferenze di servizi, l’accelerazione del procedimento amministrativo, il licenziamento disciplinare, la direzione delle Asl, per citarne alcuni. Nel ricordare che la riforma comincia solo quando la legge viene approvata, Pajno ha sottolineato l’importanza del monitoraggio, dell’indirizzo e, soprattutto, della formazione dei dirigenti pubblici. Durante la conferenza sono intervenuti il direttore del dipartimento di Giurisprudenza Gian Paolo Demuro e i professori D’Orsogna e Massimo Occhiena che ha concluso i lavori.

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