La Nuova Sardegna

Guardia medica, l’assessore Arru dice no alla chiusura

Guardia medica, l’assessore Arru dice no alla chiusura

Bocciata la riduzione dell’assistenza nelle ore notturne: «Puntiamo all’integrazione con moderne Case della salute»

13 maggio 2016
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SASSARI. Le otto ore di “buco”, quelle durante le quali l’assistenza continua territoriale viene meno e per le necessità bisogna rivolgersi al 118, non fanno dormire sonni tranquilli all’assessore regionale alla SAnità Luigi Arru. Che dell’atto d’indirizzo sulla rivoluzione H16 approva il principio dell’integrazione nell’assistenza ma non la riduzione del numero delle ore: «Non ci sono dubbi, l’assistenza deve essere garantita 24 ore su 24», dice l’esponente della giunta Pigliaru, medico di professione. Questo significa che le guardie mediche, spesso unico presidio sanitario di riferimento nei comuni più piccoli, soprattutto nelle zone interne, non abbasseranno la serranda. O, se lo faranno, la risolleveranno da un’altra parte.

Assistenza H24. La trattativa è appena cominciata, l’atto di indirizzo approvato dal comitato di settore Regioni-Sanità e fortemente voluto dal ministro Beatrice Lorenzin, deve essere sottoposto all’esame delle forze sindacali. Che nell’isola sono divise. C’è chi ritiene che il piano rappresenti la morte dell’assistenza territoriale e chi vede invece la possibilità di garantire, tra i vari soggetti in campo, quell’integrazione a beneficio del paziente che sinora è mancata. Quest’ultima è la posizione più vicina a quella dell’assessore Arru. Che sottolinea le caratteristiche particolari della Sardegna e la necessità di calare la novità nei singoli contesti.

Case della salute. Ruota tutto intorno al concetto di integrazione: «Vogliamo creare dei team di medici che operano in un determinato contesto – dice l’assessore Arru – e che possano garantire un’ampia gamma di servizi. Il nostro ideale sono le case della salute, punti di riferimento per ambiti territoriali prestabiliti sulla base di un tot numero di residenti. Qui il paziente non sarà un soggetto sconosciuto, al contrario sarà a disposizione dell’équipe il suo fascicolo sanitario elettronico». In questo contesto «nel rispetto contrattuale», sarebbero integrate le guardie mediche. E le nuove case della salute resterebbero aperte 24 ore su 24. (si. sa.)

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