SASSARI. Un investimento strategico da 700 milioni di euro spazzato via con una lettera. Un progetto industriale che ha compiuto un lungo e complesso percorso, l’unico in Italia ad avere ottenuto l’Autorizzazione ambientale integrata, cestinato come una cosa vecchia e con giustificazioni che sono buone per una azienda privata ma che hanno scarso valore per le istituzioni e per la comunità pubblica.
Il quinto gruppo della centrale di Fiume Santo, nel polo energetico del nord Sardegna, comunque non si farà più. Ieri Ep Produzione - la società italiana del gruppo energetico ceco Eph che in Italia gestisce una capacità di generazione di 4,3 Gw - ha comunicato con una lettera formale inviata al ministero dello Sviluppo economico e alle altre istituzioni (Regione e sindaci compresi) la decisione di non procedere alla costruzione del nuovo gruppo a carbone da 410 Mw. Anche se quell’opera è dentro il Piano energetico regionale.
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, lunedì sarà a Sassari per un incontro informale con i segretari di Cgil, Cisl e Uil che preparano lo sciopero generale del territorio fissato per il 26 maggio.