La Nuova Sardegna

Cotti denuncia: «Piloti sauditi in basi sarde»

Cotti denuncia: «Piloti sauditi in basi sarde»

CAGLIARI. «Ad oggi per l’Arabia Saudita bombe prodotte in Sardegna e cacciabombardieri Eurofighters Typhoon, ma da domani l’Italia rilancia con l’addestramento dei piloti della coalizione saudita,...

30 maggio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. «Ad oggi per l’Arabia Saudita bombe prodotte in Sardegna e cacciabombardieri Eurofighters Typhoon, ma da domani l’Italia rilancia con l’addestramento dei piloti della coalizione saudita, gli stessi che continueranno la criminale opera di bombardamento della popolazione civile in Yemen»: è la denuncia che arriva da Roberto Cotti, impegnato da anni nella battaglia contro la presenza militare nell’isola. Il senatore sardo del M5s riprende le parole di Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica militare, che ha annunciato senza mezzi termini: «Per le nostre scuole di volo transiteranno allievi e istruttori provenienti da Arabia Saudita, Kuwait, Qatar…». Un’affermazione che non ha mancato di sollevare polemiche e reazioni. Cotti ha presentato un’interrogazione al ministro della Difesa nella quale chiede: «Da chi è stato programmato, quando, perché e con quali costi posti a carico di chi, il prossimo addestramento di piloti dell’Arabia Saudita, Kuwait e Qatar nelle nostre scuole di volo?». E ancora: «Non è il caso di sospendere l’addestramento dei piloti dell’Arabia Saudita e della coalizione militare, tanto più alla luce della recente risoluzione approvata dal parlamento europeo e in ragione del conflitto armato in corso nello Yemen, anche per evitare l’accusa d’aver addestrato piloti che potrebbero essere utilizzati dall’Arabia Saudita e dalla propria coalizione per bombardare lo Yemen?». Aggiunge Cotti in una nota: «Non solo l’Italia favorisce la vendita in Arabia Saudita delle bombe prodotte in Sardegna, ma rifornisce il regno saudita di cacciabombardieri Eurofighters Typhoon costruiti dal consorzio internazionale di cui la nostra Leonardo SpA fa parte. Ora il cerchio si chiude con la plateale complicità del nostro paese nello sterminio del popolo yemenita: perché addestrare i piloti dell’Arabia Saudita vuole dire proprio questo». Dura la reazione anche da parte del direttore generale di Amnesty International Gianni Rufini, per il quale «l'Italia sta violando gli accordi internazionali e le leggi nazionali». Continua Rufini in una nota: «Abbiamo prova che le armi che l'Italia vende all'Arabia Saudita sono utilizzate dall'Arabia Saudita negli attacchi contro la popolazione civile, siamo il ricettatore, il venditore di armi che vende la pistola all'assassino».

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative