La Nuova Sardegna

Indipendentisti, la svolta a sinistra piace agli elettori

Indipendentisti, la svolta a sinistra piace agli elettori

SASSARI. Il modello Nuoro frana in Gallura. Un anno fa le forze identitarie riunite intorno al polo civico di Andrea Soddu riuscirono a sottrarre il capoluogo barbaricino al centrosinistra. Dodici...

07 giugno 2016
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SASSARI. Il modello Nuoro frana in Gallura. Un anno fa le forze identitarie riunite intorno al polo civico di Andrea Soddu riuscirono a sottrarre il capoluogo barbaricino al centrosinistra. Dodici mesi le stesse forze hanno tentato il bis a Olbia, ma il risultato è stato un flop. La coalizione di Marco Balata si è fermata a quota 6 per cento, numeri molto lontani dai risultati a doppia cifra di centrosinistra, centrodestra e grillini. Un naufragio che ha coinvolto tutte le principali sigle del mondo indipendentista, dal Psd’Az a Unidos, da Sardigna Natzione alla Base.

Un polo identitario che guarda a sinistra, invece, è la ricetta sperimentata a Monserrato e Sinnai. Due progetti simili che hanno conquistato il ballottaggio. A Monserrato l’ex sindaco comunista Tonio Vacca, sostenuto da un cartello con dentro Psd’Az, Sel e Rossomori, se la vedrà il 19 giugno con Tomaso Locci (Riformatori, Psi e civiche), mentre a Sinnai Matteo Aledda, sostenuto da una coalizione sovranista di sinistra (con Sel, il Psd’Az e i Rossomori anche il Partito dei sardi, schierato in tutta l’isola con il centrosinistra) ha costretto al ballottaggio la sindaca uscente del Pd, Barbara Pusceddu.

Un’altra storia, invece, quella di Cagliari dove il Psd’Az ha scelto di sposare il centrosinistra, contribuendo con il suo 7 per cento al trionfo di Massimo Zedda. Una scelta di campo che i sardisti hanno messo in atto anche a Capoterra, dove il centrosinistra si è imposto al primo turno con l’uscente Francesco Dessì, e a Carbonia, dove il sindaco Giuseppe Casti è atteso dal ballottaggio contro la candidata del M5s Paola Massidda. La scelta dei sardisti di guardare a sinistra è stata dunque ripagata dagli elettori. Discorso che vale per anche per le altre sigle identitarie dell’area progressista, dai Rossomori al Partito dei sardi, alla Base, che a Cagliari è la quarta forza dopo Pd, Sel e sardisti. Diverso il caso di Unidos, che, invece, oltre Olbia, dove era nella coalizione di Balata, negli altri centri è andato da solo. Con risultati importanti a Villacidro, dove Dario Piras ha conquistato l’11 per cento dei voti, e a Carbonia, dove il candidato Andrea Corda ha messo insieme l’8 per cento. (al.pi.)

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