La Nuova Sardegna

Alghero, stop al Milese per 5 giorni: rivolta contro la chiusura

di Gianni Olandi
Alghero, stop al Milese per 5 giorni: rivolta contro la chiusura

Scoppia la polemica dopo la decisione del Comune di fermare l’attività Il sindaco prova a ricucire: «Spero nel buon senso, ma le regole si rispettano»

20 giugno 2016
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ALGHERO. Dopo la chiusura imposta dal Comune scoppia la polemica. L’amministrazione ha imposto lo stop per 5 giorni all’attività per alcune violazioni amministrative. Il Milese avrebbe occupato un metro in più di suolo pubblico di quello concesso dal Comune. Al terzo verbale è scattata la chiusura. Il pugno duro adottato dalla amministrazione diventa un caso politico. Negli ultimi giorni sono state revocate le autorizzazioni al ristorante bar Quintilio sulla scogliera di Calabona e alla focacceria Il Milese di via Garibaldi sono stati inflitti 5 giorni di chiusura per occupazione abusiva di suolo pubblico, provvedimento confermato da una nota ufficiale del Comune. Sull'argomento a tarda sera si è svolta anche una riunione di maggioranza.

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La chiusura del Milese è stata decisa per il «reiterato abuso verbalizzato in tre distinte sanzioni». Secondo il Comune l'esercizio famoso per le sue focacce avrebbe utilizzato, a fronte di una autorizzazione di 73,71 metri, circa un metro di suolo pubblico in più del consentito. Nel contenzioso è inserito anche un gazebo metallico che secondo il Comune «è privo di regolare autorizzazione». Un confronto duro che nel provvedimento di chiusura viene evidenziato in modo severo sottolineando la scarsa collaborazione della titolare dell'esercizio. Più equilibrata la dichiarazione del sindaco Mario Bruno. «Convocherò le imprese per verificare la possibilità di un accordo - finora non raggiunto - su un progetto d'insieme per le attività del porto e in particolare per il Milese, Ambarok e Poldo. I regolamenti si rispettano e anche il progetto d'insieme è una possibilità del regolamento, ma occorre la volontà di tutti. Non c'è alcuna volontà repressiva da parte dell'amministrazione, ma non ci sono neanche margini di discrezionalità politiche quando sentenze del Tar e diffide non vengono osservate. Spero ancora nel buon senso e nella ragionevolezza. Già da domani, con Confcommercio, riconvocherò le parti alla ricerca di una soluzione possibile che tenterò fino all'ultimo, senza far prevalere prepotenze e nell'esclusivo interesse generale».

E a proposito di Confcommercio il presidente Massimo Cadeddu dichiara: «Siamo preoccupati e speriamo che dall'incontro con il sindaco possano emergere soluzioni». Ieri Sonia Fiori, titolare del Milese, ha trascorso buona parte della giornata nel suo negozio. Ha donato tutto quello che aveva acquistato per la giornata a una associazione che si occupa di volontariato e sostegno alle famiglie bisognose. 450 uova, diversi chili di bresaola, prosciutto crudo, mozzarelle, pancetta, praticamente tutti gli ingredienti che con una ricetta particolare finiscono nel quarto di focaccia così ricco di estimatori. «Da 46 anni la nostra attività – dice Sonia Fiori – non aveva mai avuto problemi con l'amministrazione. A noi interessa lavorare, dare soddisfazione ai nostri clienti e continuare a garantire ai nostri collaboratori il posto di lavoro. Nessuna volontà di fare gli abusivi come veniamo definiti, vogliamo soltanto essere messi nelle condizioni di lavorare nel rispetto delle regole e non in un mare di regolamenti che cambiano ed errori cartografici».

La notizia della chiusura del Milese è stata anche materia di scontro sul web. Da una parte, i fan della focaccia che accusano l’amministrazione di ostacolare il lavoro delle imprese, dall’altra, i cittadini che rivendicano la necessità di far rispettare le regole.

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