La Nuova Sardegna

Massidda come la Raggi, con le donne l’M5s vince

di Silvia Sanna
Massidda come la Raggi, con le donne l’M5s vince

L’avvocato madre di due figli ha espugnato l’ex roccaforte rossa dopo 40 anni «Da noi le quote rosa non esistono, dietro i successi c’è la forza del gruppo»

21 giugno 2016
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CARBONIA. La sfida di Paola Massidda è iniziata il 21 febbraio in una domus de janas a Cortoghiana: “Pronti o non pronti, io esco”, aveva scritto nel post a commento della foto pubblicata sul suo profilo Facebook. A poco a poco quell’immagine bucolica dell’avvocatessa sorridente aveva raggranellato parecchi like. Sui social amici e sostenitori le avevano teso idealmente le mani per tirarla fuori dal cunicolo. Perché la metafora era chiara: dalla domus al municipio, Paola era pronta a tentare la conquista di Carbonia con il Movimento 5Stelle. Missione compiuta, con un risultato schiacciante. C’è un’altra foto significativa su Facebook: una strada con il manto di bitume fresco e il commento “Casti asfaltato”. Il giorno dopo la vittoria, il neo sindaco che ha mandato in archivio 70 anni di Sinistra nella rossa Carbonia, sente ancora l’adrenalina. Ha trascorso la notte in bianco «la prima durante tutta la campagna elettorale», perché è impossibile chiudere occhio tra telefonate, messaggi ma soprattutto il peso della responsabilità: «Lo sento, perché so che non sarà semplice, ma non vedo l’ora di iniziare». È il quarto sindaco grillino nell’isola e la seconda donna dopo Maria Itria Fancello, eletta il 5 giugno a Dorgali. Paola Massidda, 50 anni, un lavoro alla Asl 7, un marito e due figli adolescenti (13 e 15 anni) si prepara a trasformarsi in versione multitasking: «Non è una novità, noi donne siamo abituate a correre».

Lei a Carbonia, Virginia Raggi a Roma, Chiara Appendino a Torino. Le donne portano fortuna al M5S?

«Non è merito delle donne, almeno non credo. Dietro le vittorie c’è la forza del Movimento, più vicino alla gente, che propone un cambiamento vero. In questo senso, la presenza di una donna probabilmente trasmette un senso di rottura ancora più forte rispetto al passato».

Evviva le quote rosa?

«Da noi non esistono, non sono necessarie perché le donne partecipano attivamente insieme agli uomini all’attività del Movimento. Da altre parti, invece, c’è la corsa a inserirle per garantire pari opportunità».

Sente di avere qualcosa in comune con le sue colleghe appena elette a Roma e a Torino?

«A loro mi accomuna la voglia di cambiare le cose. Con Chiara Appendino, neo sindaco di Torino, mi unisce in particolare l’avere sconfitto la sinistra che anche nel capoluogo del Piemonte, come nella nostra Carbonia, dominava da anni incontrastata»

Si aspettava una vittoria così netta?

«No, sono ancora incredula. Speravo di vincere, anche perché il M5s ai ballottaggi ottiene sempre ottimi risultati. E intorno al nostro gruppo percepivo un bel clima. Ma il risultato mi ha sorpreso»

La sfida la spaventa?

«Certo, ci troviamo di fronte a una svolta epocale. Dobbiamo partire da zero, ristabilire il contatto con la realtà della quale per anni è stata data un’immagine offuscata».

Si riferisce alla crisi economica che colpisce il territorio?

«Parlo della crisi economica ma anche della crisi culturale. Qui c’è un tessuto da ricostruire, gli slogan non servono a niente, l’ottimismo renziano non ci ha mai convinto e non ha convinto la maggior parte degli elettori, come l’esito delle votazioni dimostra.Noi rappresentiamo la voglia di cambiamento, una ventata di aria fresca. Soprattutto per i giovani che ormai rischiavano di perdere anche le speranze di un futuro diverso».

Quali saranno i suoi primi passi da sindaco?

«Lavorerò insieme alla squadra che mi ha sostenuto durante la campagna elettorale per dare gambe ai nostri progetti. Il nostro primo impegno è stato quello di rendere il Comune una casa comune aperta a tutti: l’attività sarà all’insegna della trasparenza e della condivisione. Lavoreremo per incoraggiare gli investimenti, i laboratori per i giovani, per risvegliare una città che in questo momento è quasi morta, vicina al tracollo».

Quante telefonate ha ricevuto nelle ultime ore?

«Un numero infinito, non ho potuto rispondere a tutti».

Beppe Grillo ha chiamato per farle i complimenti?

«Dopo il ballottaggio no, mi aveva telefonato subito dopo l’esito del primo turno. Era stato molto gentile, aveva detto che già quel risultato era un successo, perché significava che saremmo entrati in Comune con i nostri rappresentanti a svolgere il nostro ruolo per migliorare la gestione della cosa pubblica. Poi non l’ho risentito, credo sia molto felice».

Nessun’altra telefonata da rappresentanti del Movimento?

«Mi ha chiamato la segreteria del senatore Luigi Di Maio. Sono stata convocata alla Camera insieme a tutti gli altri sindaci del Movimento freschi di elezione. Immagino faremo il punto sul lavoro che ci aspetta».

Saranno ventitrè in tutto i sindaci pentastellati. Tra loro 8 donne, 2 arrivano dalla Sardegna.

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