La Nuova Sardegna

Ancora caos in aeroporto bloccati altri quindici voli

di Guido Piga
Ancora caos in aeroporto bloccati altri quindici voli

Il terzo giorno di protesta selvaggia del personale paralizza lo scalo

30 giugno 2016
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OLBIA. Tre diritti si stanno scontrando in queste ore nell’aeroporto di Olbia. Tre interessi. C’è quello dei lavoratori di Meridiana che stanno andando in malattia come forma di malessere, e di reazione, contro il licenziamento di 396 di loro e per il diritto negato al lavoro, facendo così cancellare decine di voli da e per Olbia. C’è quello dei passeggeri, la stragrande maggioranza in questo periodo turisti, che protestano, e sono indignati, perché gli aerei restano a terra, spesso senza preavviso, azzerando così il diritto alla libertà di movimento. C’è infine quello, incalcolabile esattamente nelle dimensioni, degli imprenditori turistici sardi, e dei lavoratori sardi, che chiedono il diritto ad avere una stagione economica serena, senza il caos dell’assenza dei voli.

Questi tre diritti sono entrati in collisione da tre giorni nell’aeroporto di Olbia. Anche ieri c’è stato caos, con voli cancellati, altri in ritardo. Solo un po’ meno di tensione perché Meridiana e Geasar, la società che gestisce lo scalo, entrambe di proprietà dell’Aga Khan, hanno gestito i flussi: hanno avvisato i passeggeri con sms e telefonate, aggiornandoli sullo stato dei voli, evitando così che si riversassero al “Costa Smeralda”. Non ci sono state lunghe code agli imbarchi, non ci sono stati bivacchi fuori e dentro l’aeroporto, non ci sono stati momenti di tensione fra passeggeri e lavoratori di Meridiana. Ma disagi, sì. I voli cancellati da Meridiana sono stati quindici. Le agenzie di stampa li hanno elencati, eccoli: l'Olbia-Linate delle 7:10, e il Linate Olbia delle 9; l'Olbia-Venezia delle 11:25 e il Venezia-Olbia delle 13:20; l'Olbia-Verona delle 7:25 e il Verona-Olbia delle 9:10; l'Olbia-Fiumicino delle 14:10 e il Fiumicino-Olbia delle 15:45; Malpensa-Olbia delle 21:10; l'Olbia-Bergamo delle 15:30 e il Bergamo-Olbia delle 17:25; l'Olbia-Torino delle 19:20 e il Torino-Olbia delle 21:10.

Le cancellazioni sono state imposte a Meridiana dall’assenza al lavoro dei propri dipendenti: un centinaio di assistenti di volo, una decina di piloti. Tutti malati, come è scritto nei certificati medici. Nessun sindacato ha commentato. Neanche quelli che hanno detto no all’accordo davanti al Governo che farà arrivare Qatar Airways, la compagnia chiamata a salvare Meridiana dal fallimento. I lavoratori, in assenza dell’arma dello sciopero, hanno manifestato così la loro comprensibile angoscia: senza un lavoro è impossibile essere sereni - è il loro ragionamento -; c’è un diritto alla resistenza contro un atto ingiusto. Contro questo diritto, ce n’è un altro: quello dei passeggeri. Senza usare l’espressione di alcuni bolognesi rimasti bloccati in Sardegna per un giorno intero («è un sequestro di persona»), la maggior parte dei commenti, anche sui social, puntano sul diritto (negato) alla mobilità. Ai passeggeri, turisti o residenti, poco importa di chi sia la colpa, se di Meridiana o dei dipendenti (ai quali tuttavia esprimono solidarietà). A loro interessa che dovevano prendere un aereo, che quell’aereo non c’era più, e che la loro vita - i loro impegni di lavoro, l’arrivo in vacanza, la partenza per una visita medica - è stata danneggiata. Un tweet dà bene l’idea. «Per favore ci dite qualcosa? Aggiornamenti, notizie, qualcosa. Sono a Linate dopo 2 voli cancellati e uno in ritardo di 3.30” scrive Silvia Rossi. L’incertezza sui voli - , “ma volate?, “ma quanto devo aspettare?”, - sta isolando da tre giorni Olbia, la Gallura, la Sardegna. Ed è impossibile dire che cosa accadrà oggi, o nelle prossime, caldissime settimane È questo che sta allarmando chi ha un terzo diritto da difendere: le imprese e i lavoratori del turismo. L’estate 2016 è annunciata da boom - un po’ per il terrorismo islamico che infesta il resto del Mediterraneo - e i primi numeri lo confermano: 18mila passeggeri all’aeroporto di Olbia, come è successo sabato 25, sono numeri da agosto. Il timore è che questa grande occasione possa essere compromessa dagli scontri in Meridiana, contro Meridiana.

Senza la certezza di volare, scegliere la Sardegna non è semplice. Questo è il messaggio che ieri Federalberghi ha mandato con chiarezza. Solo per far capire che cosa è l’estate per la Gallura bastano i numeri dell’agenzia regionale del Lavoro. Nei tre mesi estivi del 2015, sono stati avviati al lavoro oltre 11mila lavoratori con però una perdita a fine stagione, per via dei contratti stagionali, di 9 mila lavoratori.

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