Ryanair in fuga, da Alghero class action contro la Regione
Con l'addio della compagnia low cost parte l'iniziativa di un gruppo di commercianti. Territorio compatto nel contestare l’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana
ALGHERO. Per l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, qualcuno fomenta odio a prescindere da ogni riscontro oggettivo sulla bontà delle scelte fatte in tema di trasporto aereo. Ad Alghero il suo appello non raccoglie consensi. Il giorno dopo l’inaugurazione dei nuovi treni e le contestazioni rivolte a Deiana in contumacia, la città è unita come mai in questi mesi. Imprenditori, politici, sindacati, su una cosa tutti sono d’accordo.
«Ormai è diffusa la sensazione che quello di Alghero sia trattato come un aeroporto di Serie B», dice senza mezzi termini il sindaco Mario Bruno. «Al di là delle percezioni, ora iniziano a parlare anche i numeri, che dicono chiaramente che sono state fatte scelte sbagliate». Bruno ricorda che «siamo stati la porta d’oro del turismo, e siamo quelli che hanno portato il low cost in Sardegna e hanno impiantato un modello di turismo che ora viene totalmente spiazzato da questa situazione».
Uil Trasporti è decisamente più perentoria. «I danni sono evidenti, la reazione spontanea di un territorio moribondo non ha nulla a che vedere con l’odio», risponde la segreteria territoriale a Deiana, che per Uil Trasporti «ha dimostrato di essere quantomeno discutibile come assessore regionale dei Trasporti». Il sindacato chiede che Pigliaru «favorisca la ripresa dei rapporti interrotti, e se questo comporta il sacrificio dell’assessore, Deiana non si offenda, non si può ricoprire certi incarichi solo per le inaugurazioni».
Sulle colpe della Regione è certo anche Emiliano Piras, promotore della serrata cui due giorni fa hanno aderito 180 commercianti. Ex presidente del centro commerciale naturale “Centro Storico”, il consigliere comunale del Nuovo Centro Destra critica l’assessore. «La sua assenza due giorni fa ad Alghero conferma che è cosciente dei danni che sta provocando al Nord Ovest Sardegna». Danni quantificabili, tanto che Piras e gli altri commercianti intendono intraprendere «una class action contro la Regione, chiedendo il risarcimento delle perdite che le aziende del territorio stanno sopportando per via delle scelte di questa giunta».
Chi non se la passa per niente bene è il comparto della ricettività extralberghiera. «La protesta di avantieri evidenzia una crescente tensione», avverte Marco Di Gangi, rappresentante del consorzio Domos, un club di prodotto che raggruppa numerosi tra b&b, affitta camere e case vacanze. «Questo malessere deve trasformarsi in una azione di pressione e di protesta unitaria nei confronti dell’attuale politica regionale dei trasporti – dice – ma la protesta deve coinvolgere l’intero territorio, con in testa sindaci, consigli comunali, consiglieri regionali, organizzazioni imprenditoriali, associazioni di categoria e tutti i cittadini».
La questione non riguarda più solo i low cost. «Si tratta di garantire il diritto alla mobilità dei residenti e lo sviluppo turistico ed economico del territorio». Parlando di futuro, Stefano Visconti, presidente provinciale di Federalberghi Confcommercio, avverte. «Se continuiamo ad aspettare notizie che non arrivano dalla Commissione europea, rischiamo che la stagione estiva 2017 ricalchi quella in corso, largamente deludente».
Marco Tedde incita il sindaco di Alghero e quello di Sassari, Nicola Sanna, a mettersi a capo della rivolta. «Se finalmente hanno capito che disastro economico si sta abbattendo sul territorio e qual è lo stato d’animo degli imprenditori, dei lavoratori e delle famiglie – dice l’ex sindaco e consigliere regionale di Forza Italia – rompano gli indugi e sbattano con forza i pugni sul tavolo regionale». Di tutto questo si parlerà oggi alle 15 al Quarté Sayal, sede dell’incontro convocato da Confcommercio Alghero.