La Nuova Sardegna

Conguagli, Abbanoa ha incassato 12 milioni

Conguagli, Abbanoa ha incassato 12 milioni

Le proteste e i reclami continuano in tutta l’isola ma sono molti i clienti che hanno già saldato il conto

02 luglio 2016
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SASSARI. Pagare o non pagare? Il dubbio amletico dei conguagli regolatori proposti da Abbanoa è stato risolto da una parte degli utenti del servizio garantito dal gestore unico delle acque sarde che hanno aperto il portafogli e saldato il conto. In attesa di capire come andrà a finire tutta la faccenda. Abbanoa, ovviamente, non ha perso tempo a far circolare la notizia: «Una buona fetta dei nostri clienti ha saldato la fattura», hanno comunicato da Abbanoa. Nonostante la complessità del calcolo, sono disponibili i primi dati che riguardano i conguagli regolatori che Abbanoa ha deciso di rendere pubblici. Anche perché, dopo aver ricevuto un’anticipo di 90 milioni di euro dalla Cassa conguagli, che ha consentito di posticipare di un anno le scadenze e di garantire rateizzazioni più ampie, Abbanoa si è trovata, nel mese di giugno, a dover restituire la prima rata. Nelle casse della società è entrato un milione e mezzo in più rispetto a quanto previsto per la restituzione della prima tranche. L’importo fissato era di 11 milioni e ne sono stati incassati 12.575.482. Abbanoa ha quindi già provveduto alla restituzione della rata alla cassa Conguagli: «I dati confortanti, che riguardano i clienti che hanno già pagato i conguagli regolatori, sconfessano tutti coloro che in queste settimane hanno cercato in ogni modo e con ogni mezzo di colpire la prima azienda pubblica della Sardegna e di esporre a gravi rischi tutti i clienti», ha detto l’amministratore unico, Alessandro Ramazzotti, «un atteggiamento che non possiamo accettare e che continueremo a combattere in ogni sede e con ogni mezzo, senza perdere di vista la nostra missione: garantire un servizio sempre più efficiente».

La nota di Abbanoa prosegue sul canovaccio utilizzato già da diversi giorni: «Non mancano coloro che, seguendo le indicazione fornite da associazioni dei consumatori o esponenti politici, hanno deciso di inviare un reclamo nella convinzione che questo blocchi il pagamento. Quello che i “consiglieri” non hanno detto a chi in buona fede ha creduto agli appelli irresponsabili a non pagare, è che reclami e richieste di conciliazione relative ai conguagli regolatori sono irricevibili poiché, trattandosi di conguagli regolatori, si riferiscono ad argomenti che non ricadono nella disponibilità del gestore ma che sono previsti dall’autorità nazionale dell’energia elettrica e del sistema idrico». Secondo Abbanoa, quindi, le contestazioni non possono essere considerate reclami perché non si riferiscono a un disservizio contrattuale, o regolamentare, per il quale è invece consigliato l’impiego della procedura del reclamo o della conciliazione.

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