La Nuova Sardegna

A Olbia disagi senza fine non si ferma la protesta

di Guido Piga
A Olbia disagi senza fine non si ferma la protesta

Al personale in malattia si è aggiunta l’astensione dal lavoro di Usb, Cobas e Apm Per affrontare l’emergenza noleggiati aerei da compagnie concorrenti

06 luglio 2016
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OLBIA. Dipendenti ancora in malattia (sempre una sessantina di assistenti di volo e una ventina di piloti, comunica l’azienda) e uno sciopero di 4 ore, ma meno voli cancellati. Questa è stata, ieri, la giornata di Meridiana, la nona da quando sono cominciate le proteste dei lavoratori dopo l’accordo che ha dato il via libera all’ingresso nel capitale di Qatar Airways - nei prossimi giorni potrebbe arrivare l’ufficializzazione - e ha fatto scattare 300 licenziamenti.

Aver avuto meno voli cancellati non significa che lo stato d’emergenza - con dipendenti angosciati per la mancanza di futuro, passeggeri infuriati per l’assenza di aerei, imprenditori turistici infuriati per i danni subiti dal turismo - sia finito o stia per finire. I segnali sono infatti contrastanti.

Ieri Meridiana ha potuto garantire più voli della media dell’ultima settimana perché ha noleggiato più aerei dalla concorrenza e, anche, ecco la novità, perché ha avuto a disposizione maggiore personale delle basi di Olbia e Cagliari. Piloti e hostess sardi hanno fatto volare tre aerei Md 80 (su una flotta di sei) contro il solo dei giorni passati.

Ma l’agitazione dei dipendenti - quelli delle sigle che ieri hanno scioperato dalle 11 alle 15, ovvero Usb, Apm, Cobas - non si ferma. «La mobilitazione continuerà, anche con altri scioperi – scrivono in un comunicato le tre organizzazioni, le uniche a non aver firmato l’accordo salva Meridiana –. Faremo un referendum per annullare l’intesa Governo-sindacati. E avvieremo le cause per impugnare i licenziamenti».

La corretta programmazione dei voli, nel periodo più importante per la Gallura, resta dunque sempre a rischio. Tanto che Meridiana monitorerà gli equipaggi degli Md 80, tenendo in flotta gli aerei noleggiati per evitare che ci siano altri guai: per i passeggeri, e anche per se stessa, essendo sotto minaccia di sanzioni economiche dall’Enac per i disservizi finora causati.

Voli cancellati e in ritardo per le troppe malattie su cui, dopo le indagini proprio di Enac e autorità garante sugli scioperi, in contatto con la magistratura, vuole vederci chiaro anche il Condacons: «I giudici aprano un’inchiesta per verificare l’effettiva malattia dei lavoratori e per accertare l’operato dei medici – scrive l’associazione dei consumatori –. È anomalo che si ammalino tutti contemporaneamente».

E il caos che regna nei cieli, e soprattutto a Olbia, non lascia indifferente la politica. Il primo a prendere posizione è stato il sindaco Settimo Nizzi («sto con l’azienda, solo Qatar Airways può salvarla, l’accordo sindacati-Governo è stato fondamentale»). Ora lo fa il M5s, gruppo d’opposizione in consiglio comunale, che ha una posizione diversa da quella di Nizzi. Per il M5s, con i consiglieri comunali Teresa Piccinnu e Roberto Ferinaio, tre sono i sicari (parole loro) di Meridiana: «Il management, che ha svuotato Meridiana a favore di Air Italy. Il Governo, che ha dato centinaia di milioni a Meridiana per la cassa senza pretendere alcuna verifica. La Regione, con il governatore Pigliaru e l’assessore ai Trasporti Deiana che hanno lasciato che venissero licenziati i lavoratori sardi (più anziani) a favore di quelli più giovani di Air Italy».

In realtà, nel chilometrico comunicato del M5s, c’è un passaggio anche sull’Aga Khan, mai nominato ma definito «l’azionista tanto ricco quanto disinteressato alla sorte di Meridiana (e dei suoi lavoratori) che ha iniettato ingenti capitali nella società». E così il M5s, dopo le dure critiche, scrive che l’«accordo Governo-sindacati ha rappresenta, purtroppo, l’unica scialuppa di salvataggio per il personale residuo».

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