La Nuova Sardegna

Caos nei cieli, Meridiana va in procura

di Guido Piga
Caos nei cieli, Meridiana va in procura

La compagnia ha presentato un esposto sull’«anomalo e abnorme fenomeno di assenteismo» dei suoi dipendenti, come lo ha definito il presidente della compagnia aerea di Olbia, Marco Rigotti, in una lettera aperta con cui si scusa con i passeggeri per i tantissimi voli cancellati

08 luglio 2016
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OLBIA. Meridiana ha presentato un esposto alla procura generale della Corte d’appello di Cagliari, massima organico della magistratura sarda, sull’«anomalo e abnorme fenomeno di assenteismo» dei suoi dipendenti, come lo ha definito ieri 7 giugno il presidente della compagnia aerea di Olbia, Marco Rigotti, in una lettera aperta con cui si scusa con i passeggeri per le decine di voli cancellati.

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L’esposto - la cui presentazione non è stata negata da Meridiana, che però non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali - è stato redatto da due avvocati e, nei prossimi giorni, passerà da Cagliari alla procura di Tempio, chiamata a coordinare le indagini. Nel dossier ci sarebbero molti elementi: il numero delle malattie dei dipendenti, le cause, e altri documenti che sono per ora top secret. Secondo alcune fonti, ci sarebbe la richiesta alla magistratura di indagare sulla possibilità che dietro le assenze in massa di piloti e assistenti di volo ci sia una forma di regìa, ed eventualmente fatta da chi e con quale scopo.

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Il cambio di rotta dell’azienda. La svolta giudiziaria di Meridiana arriva dopo undici giorni di proteste, con 200 voli cancellati, la maggior parte dei quali da e per Olbia. I dipendenti della compagnia aerea hanno infatti cominciato a manifestare malessere il 27 giugno, quando a Roma il Governo e i sindacati nazionali (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) hanno firmato l’accordo salva Meridiana: un nuovo contratto di lavoro (meno costoso di quello attuale) e i licenziamenti per permettere l’arrivo di Qatar Airways con una quota del 49% del capitale dell’azienda dell’Aga Khan. Quel giorno i voli hanno subìto ritardi di alcune ore. L’indomani invece molte rotte sono state cancellate per l’assenza, improvvisa, di piloti e assistenti di volo delle basi di Olbia e Cagliari. Una forma di protesta, con i certificati medici, ancora in corso, ma meno intensa.

Meno malattie. Ieri c’è stata la prima significativa inversione di tendenza anche dei dipendenti. Secondo i dati dell’azienda, erano in malattia 5 piloti (nel picco massimo sono stati più di 20) e 50 assistenti di volo (erano stati anche 70 nel periodo più duro). Questo ha permesso alla compagnia di far volare quattro dei suoi sei Md 80, tutti con base in Sardegna. Di conseguenza il numero dei voli cancellati è stato il più basso da quando è cominciata l’agitazione: sei in tutto, tre a testa sulle rotte da Olbia per Linate e Fiumicino. In volo, per Meridiana, ci sono ancora i suoi Boeing 767 (i più capienti) e gli aerei noleggiati in modo da non lasciare a terra nessun passeggero.

Le altre indagini. L’esposto non avvia ma accelera, e arricchisce di documenti, le indagini sulle malattie che sarebbero già in corso. Sia l’Enac (l’ente che controlla i vol in Italia), sia l’Autorità sugli scioperi (che disciplina le forme di astensione dal lavoro) hanno infatti comunicato di aver avviato delle inchieste, in coordinamento con la magistratura, sulle assenze in massa, e contemporanee, dei dipendenti di Meridiana.

Le ragioni dei lavoratori. Nessun dipendente ha mai parlato pubblicamente delle malattie, anche se alcuni si sono presentati in aeroporto per spiegare ai passeggeri le ragioni del loro disagio. Le posizioni sono diverse. I piloti non hanno avuto alcun licenziamento, ma contestano il nuovo contratto di lavoro dal punto di vista economico e da quello normativo: sostengono che violerebbe le regole europee. Gli assistenti di volo hanno invece avuto molti licenziamenti: 267 su un organico a inizio anno di 714; un numero a cui vanno aggiunti i 211 assistenti di volo che sono usciti volontariamente dall’azienda. Attualmente, in Meridiana, lavorano dunque 236 assistenti di volo e 149 piloti.

Il ruolo dei medici. I lavoratori hanno spiegato che non se la sentono di volare perché angosciati dal futuro senza lavoro, e che lo hanno fatto anche nell’interesse dei passeggeri. I medici cui si sono rivolti, viste le condizioni difficili, hanno loro assegnato la malattia. L’esposto chiederebbe che la magistratura controlli, insieme ad Asl e Inps, che tutto si sia svolto correttamente. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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