La Nuova Sardegna

L’isola e i consumi: ogni famiglia spende 2mila euro al mese

L’isola e i consumi: ogni famiglia spende 2mila euro al mese

Stallo per i settori ristorazione, abbigliamento e calzature In aumento i costi legati ai trasporti e alle bollette

08 luglio 2016
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SASSARI. Poco più di 2mila euro al mese: è questa la spesa media mensile delle famiglie sarde nel 2015, importo che piazza l’isola al quartultimo posto nella classifica nazionale stilata dall’Istat e guidata dalla Lombardia.

I dati. 2083,66 euro di spesa mensile: 400 euro in meno della media italiana e quasi mille euro in meno rispetto alla Lombardia. Secondo Confcommercio Sardegna questo dato conferma che la ripresa, seppure ci sia un lieve segno positivo, è tutt'altro che avviata. Lo 0,3% in più stimato per i saldi estivi in linea con l'indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) che registra, a maggio 2016, anche un incremento dell'1,5% su base annua, non riesce a contrastare le incertezze delle famiglie e delle imprese strette tra spese fisse, tasse e la mancata rivalutazione del potere d'acquisto. «In Sardegna – è l’analisi Istat – dove il lavoro scarseggia e l'industria turistica stenta a decollare e non esprime ancora appieno le proprie potenzialità, si assiste ad una stagnazione dei consumi anche nel settore della ristorazione».

La lista della spesa. Secondo l'Istat, in Sardegna si sono spesi nel 2015 82,1 euro a famiglia per servizi ricettivi e di ristorazione rispetto alla media italiana di 122,39 euro. Stallo anche nel commercio con 77,13 euro spesi per abbigliamento e calzature contro i 115,81 del resto d'Italia o i 413,49 euro per prodotti alimentari e bevande analcoliche a cui si aggiungono i 36,9 euro per bevande alcoliche e tabacchi rispetto ai 441,5 euro e i 44,09 della media italiana. I sardi spendono di più per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili, 751,61 euro, di cui 30,26 euro per manutenzioni straordinarie, 525,82 euro per affitti figurativi e 90,14 euro per mobili, articoli e servizi per la casa. Si apre il portafogli anche per i trasporti, 251,97 euro, ma non per l'istruzione: la spesa è molto bassa, appena 7,57 euro rispetto ai 14,78 euro del resto d'Italia. Così anche la spesa per i servizi sanitari e per la salute, 68,88 euro rispetto ai 112,72 della media nazionale.

L’analisi. «La contenuta tendenza al recupero dei livelli di consumo da parte delle famiglie non ci fa ancora dire che si assiste ad uno slancio in avanti perché permane un contesto in chiaroscuro con le famiglie che tendono a risparmiare in attesa di tempi migliori – dice Alberto Bertolotti, presidente Confcommercio Sardegna –. Sono dati ancora sconfortanti. Siamo stanchi di sentire parlare di “potenzialita”. Dobbiamo mettere immediatamente mano a provvedimenti di carattere fiscale, ai bandi per gli incentivi alle attività produttive, dar gambe a strumenti come i contratti di rete per contrastare un certo 'nanismo' di impresa che ci affligge. E – conclude Bertolotti – , se siamo in stallo in Europa sul tema low-cost, puntiamo in maniera decisa aincentivare voli charter e strategie dei tour operator».

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