La Nuova Sardegna

Caos motorizzazioni in Sardegna, il futuro passa da Roma

di Francesco Cabras
Caos motorizzazioni in Sardegna, il futuro passa da Roma

Nella capitale un incontro tra il ministero e Confartigianato, ma la situazione nelle quattro province è critica

20 luglio 2016
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NUORO. Incontro chiarificatore a Roma sulla sorte degli uffici della Motorizzazione civile in Sardegna, ormai al collasso a causa della carenza di personale. In mattinata il sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, incontrerà il presidente regionale di Confartigianato Trasporti, Giovanni Mellino, che chiederà al Governo «una risposta concreta e risolutiva» a una situazione di paralisi degli uffici che nell’isola riguarda tre province su quattro.

Con le situazioni più difficili che si registrano nelle motorizzazioni di Sassari e Nuoro, quest’ultima sempre più a rischio chiusura. Ma anche Cagliari e Oristano non ridono. Ieri nella sede del capoluogo barbaricino si sono incontrati il coordinatore regionale della Confederazione autoscuole riunite e consulenti automobilistici (Confarca), Antonio Stocchino, il segretario provinciale di Confartigianato Nuoro, Pietro Mazzette, e il dirigente Umc Nuoro, Marco Pes. Sul tavolo, ancora una volta, la questione dei disagi che si registrano negli uffici sardi della Motorizzazione civile. Disagi che se non verranno risolti – annunciano i responsabili – sfoceranno presto in azioni di protesta.

«È da tempo che chiediamo una riqualificazione adeguata del personale da destinare agli esami di guida, ma i corsi di formazione sono fermi da circa due anni», spiega Stocchino. «Le nostre istanze arriveranno a Roma all’incontro con il viceministro – continua il coordinatore di Confarca – ma se non dovessero esserci risposte concrete per la Sardegna saremo pronti a nuove e più incisive forme di protesta». Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario provinciale di Confartigianato. «Al momento – dice Pietro Mazzette – riteniamo prioritario l’incontro romano. Finora abbiamo intrapreso tutte le forme di protesta, coinvolgendo anche le forze politiche regionali. Qualora non dovesse esserci una soluzione continueremo a far sentire la nostra voce, in qualsiasi modo».

Mazzette non nasconde un velato ottimismo sull’esito del vertice romano: «Siamo comunque fiduciosi ma stavolta chiediamo che ai soliti palliativi vengano preferite soluzioni definitive e dignitose per la regione». Per descrivere l’attuale situazione, più di tutto parlano i numeri: per le immatricolazioni “conto terzi” in alcuni casi gli utenti devono attendere oltre 6 mesi, altrettanti per gli esami delle patenti di guida, mentre per la revisione dei mezzi pesanti si può arrivare ad aspettare oltre un anno. E, stando così le cose, la situazione è destinata solo a peggiorare. Tutti gli uffici sardi devono fare i conti con una grave carenza di personale, frutto del mancato rimpiazzo degli impiegati che negli ultimi anni sono andati in pensione. Negli ultimi giorni da più parti si è chiesto l’intervento della Regione perché si faccia carico delle competenze delle motorizzazioni, come già accaduto in altre regioni d’Italia. L’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana, ha assicurato che si tratta di uno degli obiettivi della giunta.

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