La Nuova Sardegna

Lo scontro sulla Sassari-Alghero, il tormento dell'investitore: «La bimba si è salvata?»

Luca Fiori
Lo scontro sulla Sassari-Alghero, il tormento dell'investitore: «La bimba si è salvata?»

Il militare della Brigata Sassari, Emanuele Secci, che è accusato di aver provocato la tragedia è agli arresti in ospedale: "L’ho presa in braccio, poi non ricordo più nulla"

24 luglio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «La bambina si è salvata? Ricordo di aver superato un dosso mentre rientravo a casa sulla strada per Alghero, poi i miei ricordi si offuscano, sono confusi. Ho preso in braccio un bambino o una bambina in mezzo alla strada, ma poi non ho capito più niente». L’ultima immagine rimasta impressa nella mente di Emanuele Secci di quel terribile pomeriggio è quella di un corpicino privo di sensi che si è ritrovato tra le braccia qualche secondo dopo lo schianto che ha cambiato per sempre la sua vita.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.13863853:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.13863853:1653460097/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Due vite spezzate. Uno schianto che in un’afosa sera d'estate si è portato via in un secondo due donne dirette al mare. Con loro erano anche una bambina di cinque anni (con ferite non gravi) e altre due parenti che sono scampate alla morte e che i medici hanno dichiarato fuori pericolo.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.13860034:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2016/07/23/news/tragedia-sulla-sassari-alghero-i-testimoni-il-militare-con-la-bimba-in-braccio-tra-le-lamiere-1.13860034]]

Dal letto del reparto di Medicina d’Urgenza dell’ospedale civile di Sassari, in cui si trova in stato di arresto, il militare ha chiesto più volte notizie di quel corpicino, ma alle persone che hanno parlato con lui – cercando di ricostruire le fasi dell’incidente – ha detto di non ricordare quasi niente dei momenti precedenti la tragedia accaduta giovedì sulla quattro corsie per Alghero. Poco dopo lo schianto il militare si era allontanato a piedi dal luogo dell’incidente e solo a notte fonda due commilitoni della Brigata Sassari lo avevano ritrovato sconvolto nei pressi di una chiesa alla periferia di Olmedo.

Ancora sotto choc. Il caporal maggiore della Brigata Sassari che giovedì pomeriggio si trovava alla guida della Renault Scenic che ha tamponato un’auto in panne e provocato la morte di Monica Rita Azzu, di 48 anni, e Luisa Mulargia, di 72, è ancora sotto choc, tanto da non ricordare bene se quel corpicino che prima ha preso in braccio e poi ha consegnato a una donna arrivata sul posto qualche secondo dopo lo schianto, fosse di un bambino o di una bambina. Secci ha un ricordo confuso anche del momento in cui i due colleghi della Brigata dopo averlo trovato lo hanno affidato alle cure dei sanitari del 118, arrivati alla periferia di Olmedo insieme agli agenti della polizia stradale guidati dal comandante Giacinto Mattera. Nell’incidente il caporal maggiore aveva riportato delle contusioni al volto, ma le sue condizioni fisiche sono migliorate, tanto che oggi potrebbe lasciare l’ospedale e andare agli arresti domiciliari. Ma a preoccupare i medici ora è soprattutto il suo stato psicologico. Ieri mattina il militare ha ricevuto in ospedale la visita dei suoi difensori, gli avvocati Edoardo Morette e Andrea Delias, le uniche persone che al momento possono avvicinarlo.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.13863852:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.13863852:1653460097/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Piantonato in ospedale. Il caporal maggiore è infatti piantonato 24 ore su 24 nella sua stanza dell’ospedale da due agenti della polizia stradale e domani mattina dovrà presentarsi davanti al giudice delle indagini preliminari Antonello Spanu per l’udienza di convalida dell’arresto. Sempre domani il sostituto procuratore Corinna Carrara, titolare dell’inchiesta, affiderà al medico legale l’incarico di eseguire gli esami autoptici sui corpi delle due vittime nell’istituto di patologia forense di Rizzeddu. Emanuele Secci era appena uscito dal lavoro giovedì pomeriggio quando al chilometro 19 della Sassari-Alghero si è ritrovato parte della corsia occupata dalla Matiz di Monica Rita Azzu che si era dovuta fermare per un guasto. Gli esiti tossicologici eseguiti subito dopo il ritrovamento hanno dato esito negativo. Il militare non aveva assunto né alcool né droghe e dopo aver salutato i colleghi del reparto comando di piazza Castello stava tornando a casa dalla sua compagna e dai suoi bambini.

E a loro che deve aver pensato Emanuele Secci quando è sceso dalla sua Scenic e ha visto quel corpicino sull’asfalto accanto alle lamiere contorte e alle altre due donne ferite. Ed è proprio a quella bambina che ha provato inutilmente a prestare soccorso prima di consegnarla nelle mani di una donna e lasciarsi l’orrore alle spalle.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative