La Nuova Sardegna

IL report di confcommercio

E a Porto Cervo costi stellari novemila euro al metro quadro

SASSARI. I prezzi delle case sono in calo ma il metro di paragone è quello dello sfarzo delle località più esclusive d’Italia. Il lusso, insomma, costa un po’ meno. Lo dice Confcommercio che ha...

05 agosto 2016
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SASSARI. I prezzi delle case sono in calo ma il metro di paragone è quello dello sfarzo delle località più esclusive d’Italia. Il lusso, insomma, costa un po’ meno. Lo dice Confcommercio che ha stilato un rapporto sui prezzi delle case vacanza in collabobarzione con Nomisma, l’osservatorio sul mercato immobiliare. Risultato: in Sardegna i prezzi sono calati del 3,2%. Acquistare un immobile a Porto Cervo, quindi, costa 9.600 euro al metro quadro. Porto Rotondo è più economica, ma di poco: le case costano 8.700 euro al metro quadro.

Rispetto al dato medio delle singole località turistiche monitorate da Confcommercio e Nomisma, che segna un -2,3% annuo – contro il -5,0% registrato un anno fa – la Sardegna registra un calo dei prezzi del 3,2%. È andata molto peggio in Abruzzo (-5%), Basilicata (-4,7%) e Emilia Romagna (-3,7%).

Ma c’è anche chi ha mantenuto gli standard di un tempo. infatti, sono state registrate variazioni pressoché ininfluenti dei prezzi medi di compravendita nell'Isola solo a Putzu Idu, località balneare del Comune di San Vero Milis, in provincia di Oristano. I dati che emergono dall'Osservatorio nazionale immobiliare e turistico del 2016 di Fimaa-Confcommercio, effettuata in collaborazione con Nomisma e presentata a Roma.

Tra le prime 15 località in ordine di prezzi massimi di compravendita di appartamenti “top” ci sono le due località sarde più famose: Porto Cervo e Porto Rotondo, entrambe in Costa Smeralda, rispettivamente all'ottavo e decimo posto. Per una casa vacanza nella la prima località bisogna sborsare 9.600 euro al metro quadro, mentre per la seconda "solo" 8.700. Il prezzo medio di un'abitazione turistica in Italia è di 2.285 euro al metro quadro commerciale, ma nelle località marine si arriva a una media di 2.990.

«Questo studio è l’indicatore di uno stato di salute di una economia che ancora non riprende veramente a tirare. In particolare il comparto turistico stenta a svilupparsi maggiormente a causa degli effetti della crisi e della tassazione sugli immobili – spiega il presidente regionale di Confcommercio, Alberto Bertolotti – soprattutto a livello regionale e locale occorre definire regole certe che da un lato tutelino il bene ambiente e dall'altro permettano lo sviluppo del settore. Auspichiamo pertanto che in vista della prossima discussione sul disegno di legge sull’urbanistica la Giunta e il Consiglio regionale coinvolgano le associazioni di categoria per una condivisione del testo». (c.z.)

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