La Nuova Sardegna

La “Cavour” a Santo Stefano: base pronta entro il 2018

di Giampiero Cocco
La “Cavour” a Santo Stefano: base pronta entro il 2018

La Maddalena, dalla marina militare ok a nuove navi e portaerei. La valutazione di impatto ambientale presentata al ministero dell’Ambiente

15 agosto 2016
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LA MADDALENA. L’isola di Santo Stefano, e i suoi pontili d’alta profondità tornano utili alla Marina Militare italiana e alla Nato. Il Via, valutazione d’impatto ambientale, è stato presentato al ministero dell’ambiente dal Genio della Marina Militare di Cagliari per la «riconfigurazione del pontile di Santo Stefano, batteria Punta Zucchero, per garantire la possibilità di ormeggio delle unità navali classe FREMM, LPD e Cavour».

Per i non addetti ai lavori si tratta di adeguare gli attuali moli, troppo alti, all’attracco delle nuove fregate Classe Bergamini, delle Lpd – Landing Platform Dock –, le navi multiruolo anfibie quali la San Giorgio, oltre alla nave ammiraglia della flotta militare italiana, la portaerei Cavour. Ufficialmente i lavori, che avranno un costo di circa 5 milioni di euro, dovranno essere completati entro la fine del 2018, quando il quadro geopolitico del Mediterraneo sarà certamente modificato, con l’avanzamento delle aree a rischio rappresentate dalle coste del nord Africa e del medio Oriente. Da qui la necessità, per i vertici della marina militare, di poter schierare al centro del Mediterraneo una flotta capace d’essere impiegata nel doppio ruolo di difesa nazionale e missioni umanitarie. In vista della consegna, prevista per il 2022, della nuova portaelicotteri già commissionata a Fincantieri, del costo di 1,1 miliardi di euro.

Con le guerre che si affacciano sulle coste del Mediterraneo, la marina militare dovrà sostituire, entro i prossimi sette anni, l’unità anfibia San Giorgio, ormai obsoleta, rimpiazzando anche la portaerei Garibaldi. La futura portaelicotteri LHD avrà un ponte di volo lungo duecento metri, venti in più della Garibaldi, e un dislocamento doppio, arrivando a superare le ventimila tonnellate. Per stazza e dimensioni sarà inferiore solo alla Cavour, la portaerei che adesso guida la nostra flotta. Da qui l’esigenza di adeguare gli attracchi al nuovo naviglio, con la possibilità di sfruttare le banchine ad alto fondali di Santo Stefano dove la portaerei “Cavour”, e la sua scorta navale d’impiego rapido sarà presente per diversi mesi all’anno.

La notizia è stata accolta favorevolmente dal sindaco di La Maddalena Luca Montella, il quale ha affermato che «la rinnovata attenzione della marina militare ai nostri approdi, compatibilmente con il rispetto ambientale che questo comporta, conferma la inversione di tendenza, da parte dei militari, di abbandonare l’isola. Con le ricadute occupazionali ed economiche che questo rinnovato interesse dovrà necessariamente portare all’intera comunità». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere regionale dell’Upc Pierfranco Zanchetta. «Presenterò una interrogazione alla presidenza regionale affinchè, al tavolo aperto con la Difesa sulle servitù militari, venga esaminata e concordata la potenziale ricaduta occupazionale che comporta questo nuovo impiego dell’isola di Santo Stefano».

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